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Emilio Falco, una persona straordinaria

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Gli antichi credevano che nel nome fosse indicato il destino delle persone e nel caso di Emilio Falco è stato davvero così.  Emilio era davvero “UN FALCO”, uno che vedeva lontano e aveva coraggio da vendere, uno che si lanciava nella vita come negli affari e difficilmente sbagliava! Quando la Nuova Provincia di Biella mi ha chiesto di scrivere un suo ricordo ho avuto molti dubbi, non è facile scrivere di un uomo schivo, a volte ermetico, descritto da molti come un genio dell’impresa e della finanza. Io lo conoscevo solo per frequentazioni ludiche, qualche pranzo in trattoria con altri amici e con la sua amata Paola. Qualche volta andavo a trovarlo alla “BALOCCHINA”, una casa inaspettata in mezzo ai boschi e alla natura, popolata da daini e uccelli. La prima volta che lo vidi era in Baraggia, io ero a cavallo e piovigginava, lui a piedi… mi stupì subito per il suo passo veloce e deciso, la faccia tesa e la testa bassa. Non mi salutò e io non lo salutai, del resto non ci eravamo mai visti prima e la sua aria era di uno che non voleva essere certo disturbato. In quel periodo frequentavo spesso Marco, il figlio che un paio di anni or sono decise di togliersi la vita, gestiva “IL MOMPOLINO”, era molto simpatico e cordiale, con un grande gusto per la bellezza. La sua morte mi colpì profondamente… spesso alla domenica venivano a pranzo Emilio con Paola e qualche amico come Giacomino Verzoletto che avevo conosciuto a Portula da Ragazzo. Brevi saluti di circostanza ma mai una battuta o due chiacchere. In seguito conobbi Paolo, Il figlio maggiore di Emilio e di “Sesè”. Paolo mi piacque subito, mi sembrava di averlo sempre conosciuto, uno spirito libero, amante del mare e dell’avventura. Paolo amava l’arte e poi conoscendo meglio il padre capii che anche lui aveva una certa passione. Nacque una frequentazione che non aveva niente a che fare con il lavoro o con gli affari. Ogni tanto Paola mi chiamava e ci trovavamo a pranzo in allegria. In quelle occasioni Emilio era rilassato e sorridente, mentre in altri rari incontri nella sua “BALOCCHINA” lo trovavo pensieroso e preoccupato. Non era certo una persona facile e neppure semplice….era uno di quelli che aveva girato il mondo creando imprese e lavoro per migliaia di persone, un duro sia di fuori che dentro, uno di quelli che “HANNO ROTTO LO STAMPO” e come lui non ne fanno più! Quando andavo via da casa sua mi regalava sempre un sacchetto di riso con il suo logo, era orgoglioso perché era della sua terra…. ho sempre mangiato con grande piacere quel riso, a casa, cucinato da mia moglie Mariella che fa dei risottini da favola! Emilio Falco non è una persona che si scorda facilmente, i suoi pochi sorrisi, gli occhi severi e le frasi rare ma taglienti come un rasoio… non lo scorderò mai, come quella volta in Baraggia che camminava con passo veloce anche se non poteva e non voleva rassegnarsi a starsene tranquillo perché le sue cartilagini erano consumate e camminare gli provocava sicuramente dolore. Lo incontrai un paio di volte in Egitto e a Portofino nella sua splendida villa arredata da Paola con grande gusto e raffinatezza…. NON LO SCORDERO’ MAI !

 

Gli antichi credevano che nel nome fosse indicato il destino delle persone e nel caso di Emilio Falco è stato davvero così.  Emilio era davvero “UN FALCO”, uno che vedeva lontano e aveva coraggio da vendere, uno che si lanciava nella vita come negli affari e difficilmente sbagliava! Quando la Nuova Provincia di Biella mi ha chiesto di scrivere un suo ricordo ho avuto molti dubbi, non è facile scrivere di un uomo schivo, a volte ermetico, descritto da molti come un genio dell’impresa e della finanza. Io lo conoscevo solo per frequentazioni ludiche, qualche pranzo in trattoria con altri amici e con la sua amata Paola. Qualche volta andavo a trovarlo alla “BALOCCHINA”, una casa inaspettata in mezzo ai boschi e alla natura, popolata da daini e uccelli. La prima volta che lo vidi era in Baraggia, io ero a cavallo e piovigginava, lui a piedi… mi stupì subito per il suo passo veloce e deciso, la faccia tesa e la testa bassa. Non mi salutò e io non lo salutai, del resto non ci eravamo mai visti prima e la sua aria era di uno che non voleva essere certo disturbato. In quel periodo frequentavo spesso Marco, il figlio che un paio di anni or sono decise di togliersi la vita, gestiva “IL MOMPOLINO”, era molto simpatico e cordiale, con un grande gusto per la bellezza. La sua morte mi colpì profondamente… spesso alla domenica venivano a pranzo Emilio con Paola e qualche amico come Giacomino Verzoletto che avevo conosciuto a Portula da Ragazzo. Brevi saluti di circostanza ma mai una battuta o due chiacchere. In seguito conobbi Paolo, Il figlio maggiore di Emilio e di “Sesè”. Paolo mi piacque subito, mi sembrava di averlo sempre conosciuto, uno spirito libero, amante del mare e dell’avventura. Paolo amava l’arte e poi conoscendo meglio il padre capii che anche lui aveva una certa passione. Nacque una frequentazione che non aveva niente a che fare con il lavoro o con gli affari. Ogni tanto Paola mi chiamava e ci trovavamo a pranzo in allegria. In quelle occasioni Emilio era rilassato e sorridente, mentre in altri rari incontri nella sua “BALOCCHINA” lo trovavo pensieroso e preoccupato. Non era certo una persona facile e neppure semplice….era uno di quelli che aveva girato il mondo creando imprese e lavoro per migliaia di persone, un duro sia di fuori che dentro, uno di quelli che “HANNO ROTTO LO STAMPO” e come lui non ne fanno più! Quando andavo via da casa sua mi regalava sempre un sacchetto di riso con il suo logo, era orgoglioso perché era della sua terra…. ho sempre mangiato con grande piacere quel riso, a casa, cucinato da mia moglie Mariella che fa dei risottini da favola! Emilio Falco non è una persona che si scorda facilmente, i suoi pochi sorrisi, gli occhi severi e le frasi rare ma taglienti come un rasoio… non lo scorderò mai, come quella volta in Baraggia che camminava con passo veloce anche se non poteva e non voleva rassegnarsi a starsene tranquillo perché le sue cartilagini erano consumate e camminare gli provocava sicuramente dolore. Lo incontrai un paio di volte in Egitto e a Portofino nella sua splendida villa arredata da Paola con grande gusto e raffinatezza…. NON LO SCORDERO’ MAI !

 

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