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Effetto Covid, defunti più che raddoppiati a Biella

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A Biella i morti sono più del doppio rispetto alla media. A Cossato, addirittura, sono quasi triplicati. I dati pubblicati dall’Istat sui decessi nel mese di marzo e nella prima metà di aprile – comune per comune – sono impressionanti e lasciano ben poco spazio all’interpretazione.

Rispetto alla media dello stesso periodo dei cinque anni precedenti, “l’effetto coronavirus” è purtroppo evidente. Nella città di Biella i morti, tra il primo giorno di marzo e il 15 di aprile, sono stati 164. La media, negli anni che vanno dal 2015 al 2019, era di 77,6. L’incremento è stato del 111,34%. E non si tratta del dato peggiore.

A Cossato, secondo centro più popoloso della provincia, in un mese e mezzo sono mancate 69 persone, a fronte di una media di 25,4 decessi. Tradotto in percentuale, significa +171,65%. Un incremento che, se si escludono casi eccezionali come Bergamo (il numero dei morti è quadruplicato), è simile a quello delle città lombarde messe a dura prova dal virus, come Brescia (+198,45% nello stesso periodo). Ovviamente non tutti i casi sono legati al coronavirus, ma l’incidenza appare indiscutibile.

Più confortante è il dato che arriva dal terzo paese del Biellese per numero di abitanti: Valdilana. Dall’inizio di marzo alla metà dello scorso mese sono mancate 36 persone, la media del periodo è di 23,2. L’incremento è del 55,17%. Prendendo in considerazione l’andamento dall’inizio dell’anno, quindi considerando anche i mesi di gennaio e febbraio, quando l’epidemia non era ancora esplosa, l’impatto è meno traumatico.

Sempre analizzando i comuni più popolosi e quelli più colpiti, si registrano comunque dati sui defunti in forte crescita rispetto alla media del passato: Biella, +32,94%; Cossato, +81,97%; Valdilana, +22,68%; Vigliano Biellese, +18,42%.

A Mongrando i defunti sono praticamente raddoppiati, passando dai 15 di media ai 28 registrati fino al 15 aprile: +100%. Numeri pesanti a Gaglianico e a Lessona, dove i morti nello stesso lasso di tempo sono stati 25 (+89,39%) e 23 (+69,12%).
red.cr.

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