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“Ecco cosa mi ha fatto l’imprenditore “porcone” scovato dalle Iene”

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Guardando il video messo in onda da Le Iene, una ragazza biellese è uscita allo scoperto per raccontare la sua storia

Guardando il video messo in onda da Le Iene, una ragazza biellese è uscita allo scoperto per raccontare la sua storia. Quell’imprenditore “porcone”, che vive in città ed è un padre di famiglia, ci ha provato anche con lei un sacco di volte. «Ci ho lavorato insieme tanti anni fa in un’azienda – racconta la donna che intende restare assolutamente anonima – e nonostante io non lo veda da allora, guardando la tv non ho avuto dubbi. I suoi metodi erano gli stessi, anche se con me non è mai arrivato a tanto. Ha sempre avuto questo “modo di operare”. Sia a me che ad altre colleghe, ha provato a mettere le mani dappertutto. Non mi ha palpata solo perché sapeva che avrei reagito duramente. Però era continuamente alla ricerca di un contatto fisico, ogni scusa era buona per strusciarsi con la schiena, per sedersi dietro di te».
A quel punto una domanda sorge spontanea: perché non l’ha mai denunciato (tuttora a suo carico non risultano esserci denunce)? «Perché è una persona particolare – continua -. Quando ho preso provvedimenti, ha in parte smesso di comportarsi così, però temevo ripercussioni. Non avevo voglia di finire in un incubo. Il servizio delle Iene è la “giustizia divina”, almeno ha fatto una figuraccia a livello nazionale».
Secondo questa donna, infatti, chi ha avuto a che fare con lui e con i suoi modi, non ha avuto difficoltà a capire di chi si trattasse: «L’ho riconosciuto da tanti dettagli – spiega -, dalle mani, dal modo di parlare… E’ lui. Ho sempre sperato che prima o poi venisse beccato».
E come lei, stando al suo racconto, ci sono altre donne che hanno subito attenzioni anche peggiori: «So con certezza che a un paio di colleghe è arrivato a mettere le mani sul seno – ricorda -. Io ero abbastanza categorica  e quindi una cosa del genere non è mai successa; altre invece, che magari non se la sentivano e non sono riuscite a bloccarlo subito, si sono trovate le mani dappertutto. Psicologicamente era una molestia continua, con frasi del tipo “che belle gambe che hai”, “sei una bella ragazza”, “chissà in costume come stai bene…”».
«Il suo comportamento – conclude – era questo, non si trattava di episodi occasionali. Spero che questa ragazza vada fino in fondo e lo denunci».

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