Attualità
E’ morto il cuoco Silvio Mura
Verrà celebrato questa mattina alle 10, nella chiesa parrocchiale di San Giorgio a Vergnasco, il funerale di Silvio Mura, scomparso nella giornata di martedì all’età di 71 anni a causa di un arresto cardiaco.
Verrà celebrato questa mattina alle 10, nella chiesa parrocchiale di San Giorgio a Vergnasco, il funerale di Silvio Mura, scomparso nella giornata di martedì all’età di 71 anni a causa di un arresto cardiaco.
Quella di Silvio, era una figura molto nota non solamente a frazione Vergnasco, dove viveva con la moglie Rosaria, ma un po’ in tutto il Biellese a causa della sua lunga professione di cuoco ristoratore.
Per oltre un ventennio infatti, fino a nove anni fa, aveva gestito il ristorante Trossino di Massazza. Era famoso per la grande abilità che aveva nel cucinare prelibati piatti basati sul pesce. Il ristorante, oltre che rinomato, era considerato un po’ il punto di ritrovo per molti biellesi ma non solo.
Appassionato di radio ricetrasmittenti, aveva installato una piccola stazione Cb nello stesso locale da dove trasmetteva sulla frequenza utilizzata principalmente dai camionisti. Erano proprio questi ultimi a prenotare il posto per il pranzo via “etere”.
Chi lo ha conosciuto, vuole ricordarlo come un uomo simpatico e intraprendente. Da nulla era in grado di realizzare grandi cose: «Per me – spiega la figlia Lorella con la voce rotta dal pianto – mio papà era una persona fantastica. Ho lavorato per anni con lui. Non nutriva hobby se non quello di stare estremamente vicino alla famiglia ed alle sue amate nipoti: Giulia, Selene ed Eleonora. Di lui, sia io che tutta la nostra famiglia abbiamo solamente dei bei ed indimenticabili ricordi. Ora che non c’è più, sarà molto difficile colmare il grande vuoto che ha lasciato intorno a noi tutti».
Alle sue parole fanno eco anche quelle del sindaco di Cerrione Anna Maria Zerbola: «Silvio, è stato un grande uomo sotto tutti gli aspetti, sia quello di marito e padre che quello legato alla sua professione. Lui aveva una missione nel cuore: quella di far stare bene la gente. I suoi piatti erano doppiamente motivati, ci metteva oltre che gli ingredienti anche una buona dose di grande passione. Lo ricordo contento e felice ogni volta che i clienti si alzavano dal tavolo soddisfatti. Ecco, questo era ciò che lui voleva».
«Non posso far altro – conclude il primo cittadino che stringermi intorno ai suoi famigliari in questo brutto e triste momento».
Silvio ha lasciato nel dolore oltre alla moglie Rosaria, le figlie Lorella e Beatrice con le rispettive famiglie.
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