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Due biellesi alla conquista dello spazio

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Il countdown questa volta partirà da Biella. O meglio, da Cavaglià, luogo scelto da due giovanissimi biellesi per lanciare nello spazio la sonda Lady01, che salirà fino a 30mila metri d’altezza per esplorare la stratosfera. A realizzare il progetto scientifico sono stati il 23enne Simone Ippolito e il cugino di 19 anni, Federico Lavarino, che già a novembre avevano effettuato un primo tentativo.

Il countdown questa volta partirà da Biella. O meglio, da Cavaglià, luogo scelto da due giovanissimi biellesi per lanciare nello spazio la sonda Lady01, che salirà fino a 30mila metri d’altezza per esplorare la stratosfera.

L’evento è in programma domani mattina (sabato 10 maggio) in piazza Palatucci, a Cavaglià, tra le 8,45 e le 9.

A realizzare il progetto scientifico sono stati il 23enne Simone Ippolito e il cugino di 19 anni, Federico Lavarino, che già a novembre avevano effettuato un primo tentativo.

“Quella volta – spiega Ippolito – si è trattato semplicemente di una prova. Ora siamo pronti, si tratta di un esperimento scientifico ufficiale e del secondo lancio di questo tipo in Italia”.

La sonda realizzata dai due biellesi verrà spedita nella stratosfera utilizzando un pallone gonfiato con circa 8mila litri di elio. Raggiunta l’altezza di 30mila metri (giusto per rendere l’idea: un aereo di linea arriva al massimo a 10-11mila metri), il pallone esploderà e la sonda – grazie ad un paracadute – farà ritorno sulla Terra.

“Secondo i nostri calcoli – continua Ippolito – dovrebbe atterrare tra Pavia e Vigevano. Un modulo gps appositamente applicato ci comunicherà le coordinate e la posizione. Una volta raggiunta la quota massima d’altezza, inizierà la discesa e durante il volo le strumentazioni meteo della sonda rileveranno i dati a cavallo della fascia di ozono. Oltre a temperatura, pressione e umidità, ci interessa anche raccogliere informazioni sul livello di inquinamento alle diverse altezze”.

Nonostante la giovane età, Ippolito ha già parecchia esperienza accumulata anche grazie all’opera volontaria prestata presso l’Osservatorio Meteosismico di Cavaglià. Il motore di tutto, però, resta la passione, una passione nata guardando le spettacolari immagini inviate dalla stazione spaziale dall’astronauta italiano Luca Parmitano

Infatti, oltre all’obiettivo scientifico, ce n’è un altro: filmare la terra dallo spazio. E di questo si occuperanno le telecamere.

“Da 20mila metri – spiega Achille Zaino, anima di CameracarOnFly e sostenitore dell’iniziativa – si può già vedere la Terra. Con questo progetto si vuole arrivare fino a 30mila, quindi saranno delle immagini davvero stupende”.

Tutto ciò sarà possibile grazie alla collaborazione dell’Enac e, per quanto riguarda la sicurezza, dei carabinieri della stazione di Cavaglia. A trasformare in realtà il progetto, però, è stato anche il contributo degli sponsor: Northek, Cameracar.org e diversi altri sostenitori, tutti uniti dalla voglia di portare nello spazio la prima sonda biellese.

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