Attualità
Dove sono finiti i “nuovi” alberi di piazza Duomo?
Il rifacimento di piazza Duomo è stato caratterizzato dall’impossibilità di modificare il progetto, anche il solo spostamento di una mattone avrebbe provocato la perdita del finanziamento europeo. Almeno questo era il mantra dell’amministrazione comunale davanti a qualsiasi opposizione sul progetto, piccola o grande che fosse. Ma, ora si è scoperto invece che qualche modifica c’è stata.
Il rifacimento di piazza Duomo è stato caratterizzato dall’impossibilità di modificare il progetto, anche il solo spostamento di una mattone avrebbe provocato la perdita del finanziamento europeo. Almeno questo era il mantra dell’amministrazione comunale davanti a qualsiasi opposizione sul progetto, piccola o grande che fosse. Ma, ora si è scoperto invece che qualche modifica c’è stata.
Infatti, i previsti alberi (pare ciliegi giapponesi o comunque gli stessi della piazza Curiel) sui lati nord e sud della piazza al posto di quelli abbattuti non verranno piantumati e le formelle appositamente realizzate saranno coperte con ciotoli. L’inghippo è stato scoperto da Daniele Gamba, esponente storico di Legambiente, attento osservatore della vita amministrativa locale.
La decisione di non procedere con quanto previsto in orgone è messa nero su bianco in un’apposita determina adottata alla scopo «di non attuare completamente le previsioni del progetto autorizzato, non mettendo più a dimora le previste quinte alberate a nord ed a sud della piazza, e pavimentando con ciottoli di recupero le attuali formelle, temporaneamente sistemate a prato» Tra l’altro nello stesso atto viene autorizzato invece «di incidere sul lastricato la riproposizione planimetrica delle fondazioni e della facciata della Chiesa Medioevale di Santo Stefano».
«Per chi non lo ricordasse – scrive Gamba sul suo blog l’Arcangelo – il progetto approvato e il capitolato di gara prevedono la realizzazione di alberate anche a nord e a sud. Invece queste opere non sono state realizzate ancorché nessuna variazione progettuale sia mai stata formalmente approvata in sede di giunta, con apposita delibera. Ma la variazione progettuale di fatto, provvedendo alla revoca di questi lavori affidati alle ditte che hanno vinto l’appalto, è stata disposta. Rimane l’economia ma non certo la conclusione dei lavori, ovvero la realizzazione delle due cortine alberate a nord e a sud».
«Eppure la giunta Cavicchioli – conclude Gamba – ha sempre blaterato di progettualità partecipata e condivisa. Perché mai non ha informato e non si è confrontata con la cittadinanza illustrando e motivando questa, ora possibile ed attuata, variazione progettuale?».
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