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Don Albertini al giudizio del Papa

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Prima del giudizio di Dio, e dopo quello degli uomini, sarà il Vaticano ad esprimersi sulla vicenda di padre Piergiorgio Albertini, 76 anni (nella foto), il prete biellese condannato in Brasile a 9 anni (poi ridotti a 7  con pena estinta dalla prescrizione) di reclusione per atti di pedofilia commessi a danno di una bambina di soli 9 anni all’epoca dei fatti.

Prima del giudizio di Dio, e dopo quello degli uomini, sarà il Vaticano ad esprimersi sulla vicenda di padre Piergiorgio Albertini, 76 anni (nella foto), il prete biellese condannato in Brasile a 9 anni (poi ridotti a 7  con pena estinta dalla prescrizione) di reclusione per atti di pedofilia commessi a danno di una bambina di soli 9 anni all’epoca dei fatti.
Le carte del caso sollevato sui blog da don Andrea Giordano e dall’ambientalista Daniele Gamba e reso noto al pubblico dei lettori mercoledì scorso da questo giornale, sono finite sui tavoli della Congregazione per la dottrina della Santa Sede, che avoca a se tutti i casi  di delitti gravi commessi da prelati nel mondo.

Lo conferma Monsignor Gianni Sacchi, Vicario generale della Diocesi di Biella. “Al di là della magistratura ordinaria che ha fatto il suo corso – spiega Monsignor sacchi – c’è anche quella ecclesiastica che svolge la propria attività. Credo che indagheranno sulla vicenda attraverso il nunzio apostolico in Brasile per raccogliere tutto il materiale disponibile e poi stabilire quali provvedimenti prendere. La Diocesi di Biella attenderà e si atterrà alle decisioni della Santa Sede”.
Già in Brasile, all’epoca del procedimento giudiziario, “padre Jorge”, come era conosciuto in Amazzonia, era stato sospeso dal Vescovo locale ma poi reintegrato nel momento in cui era intervenuta la prescrizione.
“ E noi ci siamo sempre attenuti a quello, – aggiunge il Vicario – alla lettera del vescovo di Borba al nostro vescovo che diceva: “Fui asolvido” , alla pubblica reintegrazione e alle dichiarazioni di don Piergiorgio che si è sempre professato innocente e vittima di una persecuzione».  Ammette il Vicario:« Ci siamo fidati, forse siamo stati ingenui”.
Ed è su questa base che al ritorno  nel Biellese dopo anni di Missione in Brasile, don Albertini è stato in prima battuta inviato dalla Diocesi a Campore Falcero, parrocchia di Vallemosso, per dare una mano al parroco  don Mario. “Don Piergiorgio è tornato anziano e malato, la collaborazione non funzionava ed è durata pochi mesi – aggiunge Monsignor Sacchi- poi gli abbiamo proposto di esser attivo alla Congregazione per i preti invalidi ma ha preferito affittarsi un appartamentino nella zona di Trivero”.

Fatica a nascondere un certo disagio Monsignor Sacchi, oggi  in prima linea nel dover dare spiegazioni su una vicenda tanto grave quanto è stato  imbarazzante  il primo comunicato della Diocesi, quello figlio della convinzione che don Albertini fosse stato assolto e che minacciava querele per calunnia.
“Il nostro Vescovo,  sulla questione della pedofilia – afferma – ha sempre detto: se malauguratamente dovesse capitare qui un caso si fa subito intervenire la magistratura e poi la Santa Sede”.
Non desta invece preoccupazioni in Diocesi l’altro caso giudiziario in cui don Albertini è stato coinvolto in Brasile, quello dove è stato assolto per insufficienza di prove dall’accusa di aver sottratto fondi destinati alle Missioni.

 “Da quella vicenda don Albertini è uscito assolto e anche i beni che furono temporaneamente sequestrati poi sono stati restituiti» precisa il Vicario che conclude:« Nel 2003  con il Vescovo e don Perini facemmo un viaggio di 20 mila chilometri per verificare di persona l’andamento dei progetti dove erano impegnati i nostri missionari e finanziati anche dai contributi dei fedeli biellesi  e abbiamo visto con i nostri occhi le cose buone fatte».
Marco Atripaldi 

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