Dobbiamo pulire i torrenti del Biellese

Per Stefano Boeri, l’architetto del bosco verticale di Milano, l’ambiente è il grande assente della campagna elettorale.

L’osservazione è fondata, infatti in Italia l’ambiente e la salvaguardia del territorio sono considerati marginalmente e ad appannaggio di piccole rappresentanze politiche.

Questa distrazione ci può costare tantissimo, Gli effetti della siccità che ci ha afflitto in questa lunga estate sono facilmente immaginabili. Il terreno inaridito non riuscirà ad assorbire le acque delle piogge che arriveranno, aumentando il fenomeno del ruscellamento ed esponendoci al rischio di frane e alluvioni.

Inoltre gli alvei dei torrenti, riemersi per il protrarsi della siccità, sono sporchi, pieni di detriti, piante e rifiuti. Basta soffermarsi a guardare i letti del Chiebbia, del Cervo o dell’Oremo, per osservare l’accumulo di materiali vari che ostacoleranno il deflusso delle acque delle piogge previste nei prossimi mesi.

Nessuno, tranne sporadici casi, ha mosso un dito.

Stiamo vivendo gli effetti di un repentino cambiamento climatico e le conseguenze distruttive sul territorio, senza un piano di intervento, sono facilmente immaginabili ed andranno a gravare su una situazione economica e sociale già molto critica.

E’ necessario che i sindaci dei comuni del biellese facciano adesso la loro parte, promuovendo la partecipazione attiva dei cittadini affinché, con il coordinamento della protezione civile, si organizzino campagne per la pulitura dei torrenti. Molti potrebbero aderire per scongiurare il rischio di trovarsi la cantina allagata o la strada di casa inagibile, riscoprendo il senso di comunità.

Per una volta, anziché riunirsi per contrastare gli effetti dell’ennesima emergenza, il biellese potrebbe distinguersi per la capacità di prevenzione e per dimostrare l’utilità delle istituzioni che, altrimenti, rimanendo inerti aumentano solo la sfiducia dei cittadini verso lo Stato.
Vittorio Barazzotto

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