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Dentro alla casa che fu di Aiazzone
Karl Eberhard Alfred è il nuovo proprietario di villa Reda, è un facoltoso tedesco sulla sessantina. Non vuole parlare di sé, né tanto meno si lascia fotografare. E’ una persona molto riservata ma insieme alla moglie apre volentieri le porte della sua nuova dimora al nostro giornale.
“Mi stupisco che nessun biellese abbia voluto acquistare questa villa. E sono ancor più meravigliato del fatto che non si siano fatti avanti acquirenti da altre parti d’Italia. Biella è vicina a Torino e a Milano e non posso credere che a nessuno abbia fatto gola un gioiello come questo, ad un prezzo che è quasi un regalo”.
Karl Eberhard Alfred è il nuovo proprietario di villa Reda, è un facoltoso tedesco sulla sessantina. Non vuole parlare di sé, né tanto meno si lascia fotografare. E’ una persona molto riservata ma insieme alla moglie apre volentieri le porte della sua nuova dimora al nostro giornale. Entrambi non hanno l’aspetto dei nababbi, lui indossa un ampio giaccone marrone e un paio di jeans, lei non esibisce gioielli né abiti griffati e ha modi molto alla mano, anche se non nasconde un po’ di diffidenza.
Hanno acquistato la ex casa di Giorgio Aiazzone per 658 mila euro, circa 400 euro al metro quadrato, all’ultima asta giudiziaria che si è tenuta alla fine dello scorso anno e ora stanno seguendo gli interventi di restauro.
Opere importanti affidate ad un’impresa biellese. Dopo il tetto, completamente rifatto, i lavori sono concentrati in alcune sale fortemente danneggiate dalle infiltrazioni d’acqua piovana. Contano di potersi trasferire in estate. “Abbiamo già preso la residenza qui a Biella da inizio mese – afferma Eberahard -. Non conosciamo la vostra città, ma ad una prima occhiata sembra un posto tranquillo, dove si può vivere bene”.
Villa Reda è una delle più lussuose dimore liberty della città. Il penultimo proprietario è stato Giorgio Aiazzone, re del mobile e della vendita in diretta, morto in un incidente aereo. Dopo il fallimento del suo gruppo, è passata ad una holding britannica di Bristol, quindi è stata acquistata dal miliardario tedesco. La vendita all’asta è durata anni. Partita da 3 milioni e 700 mila euro, valore dell’immobile, è scesa fino ad arrivare a poco più di 600 mila euro. Ma dopo tanto tempo finalmente questo gioiello nel cuore della città verrà riaperto e rivissuto.
La visita inizia dall’ultimo piano. Una mansarda di oltre 200 metri quadrati con vista mozzafiato a nord sulle montagne di Biella, a sud sui giardini Zumaglini. Al centro della stanza una grande piscina rettangolare di circa 5 metri per 2, ritagliata nel pavimento in legno. Il piano sottostante è quello meno interessante. E’ spoglio e non ci sono particolari elementi di pregio. Secondo le intenzioni dei proprietari verrà trasformato in un alloggio indipendente da affittare. Il piano terra e il primo piano sono quelli più ricchi di fascino e sfarzo. Qui sembra che il tempo si sia fermato. Ampi saloni con soffitti decorati da cui scendono importanti lampadari a goccia. I muri sono preziosissimi: decori in oro zecchino e fregi in legno intarsiato, enormi specchi al mercurio che raddoppiano i locali già di per sé immensi. Le porte che collegano gli ambienti sono impreziosite da cristalli molati.
Al piano terra c’è un’ampia biblioteca e una sala da pranzo con al centro un imponente tavolo in vetro. I pavimenti sono in legno, di varie essenze che creano disegni dai motivi geometrici molto elaborati. Collega il primo e il secondo piano una scala di grande prestigio, con i gradini in marmo, la ringhiera lavorata in ferro battuto e la mancorrente in ottone. Questa zona è illuminata da una finestra alta tre metri composta da un centinaio di vetri di forma diversa, legati al piombo. Al primo piano c’è una stanza da mille e una notte con un ampio terrazzo che si affaccia sui giardini Zumaglini. “Questa sarà la mia camera da letto – spiega la signora, accennando un timido sorriso -. Voglio svegliarmi la mattina con questa meravigliosa vista sul parco e nei mesi caldi fare colazione all’aperto”.
C’è da immaginarsi una vita di lusso e grande sfarzo a villa Reda. Feste da favola e cene di lavoro importanti. Ai tempi di Giorgio Aiazzone, ci saranno sicuramente state. Proprio per le vicende negative dei proprietari che l’hanno posseduta, a Biella è sempre stata considerata una casa “maledetta”.
“Non conosco Aiazzone e la sua storia – afferma il nuovo proprietario -. Nè sapevo che questa casa è considerata sfortunata. Io non sono superstizioso. Da circa una quindicina d’anni stavo cercando un immobile di questo tipo. Ho girato un po’ tutta l’Europa. Dimore di prestigio ce ne sono tante, ma i prezzi sono proibitivi. Quando ho saputo della vendita di villa Reda, e del prezzo, non me la sono lasciata sfuggire. Feste tra queste mura? No, non siamo gente così mondana. Ci piace vivere lontano dai riflettori”.
Elisabetta Ferrari
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