Dalla Regione un brutto segnale

Un brutto segnale. Così Carlo Caselli sul Corriere della Sera di qualche giorno fa giudica, in un articolo ben argomentato, la decisione del Piemonte di modificare la legge regionale del 2016, prima e unica in Italia per il contrasto alla ludopatia e che ha ridotto in 5 anni la dipendenza dall’azzardo in Piemonte del 20%. In settimana in Consiglio Regionale si è invece proposta una modifica di questa legge, da me sostenuta e votata, che di fatto la smantella e ci riporta indietro, in un sistema in cui il gioco è così ben tollerato da non essere più contrastato.

Lo scorso 21 marzo, giorno della memoria delle vittime della mafia, se ne è parlato in un incontro tra il Prefetto e i rappresentanti di circa 35 comuni biellesi, uniti per il loro impegno al sostegno del progresso comune.
Toni Filoni, sindaco di Mongrando, è il coordinatore provinciale di “Avviso pubblico”, una rete di enti locali che concretamente si impegnano per promuovere la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile.

Nel 2020, in un bando regionale dell’ASL 03 di Torino, il Comune di Mongrando, assieme ad altri 12 altri comuni del biellese, ha ottenuto un finanziamento di 11.000 € per un progetto di contrasto alla ludopatia, che sarà destinato agli studenti di III media, considerati bersagli per la nascita delle prime dipendenze.

Va poi considerata la crisi economica senza precedenti che stiamo vivendo, che rende più alto il rischio di cedere al gioco, con la speranza che questo possa risolvere i molti problemi finanziari che affliggono un numero sempre maggiore di persone.
Abbattere i limiti all’azzardo significa incentivare il disastro sociale e familiare, aumentare l’emergenza sanitaria e foraggiare le mafie, che trovano così un ottimo pretesto per lavare i soldi degli affari più sporchi e che in Piemonte, dopo una fase di espansione, si stanno radicando e consolidando.

Vittorio Barazzotto

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