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Da martedì i saldi: «Una piccola boccata d’ossigeno, ma per salvare il commercio ci vuole ben altro»

Il presidente di Confesercenti Biella Angelo Sacco chiede di più sia alla politica locale che nazionale

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BIELLA – Saldi, saldi, saldi. Ma con poco entusiasmo per il commercio e i commercianti. Sconti e promozioni cominceranno da  questo giovedì 5 gennaio e termineranno giovedì 2 marzo.

Per il presidente di Confesercenti, un’arma un po’ spuntata. «Sulla quale però non bisogna certo fare gli schizzinosi – spiega subito Angelo Sacco -. Siamo in un momento particolarmente difficile e tutto quello che si può incassare va benissimo. Guai anche solo a pensare il contrario.

Dopodiché è noto e pacifico che nel corso dell’anno gli esercizi commerciali si inventino iniziative e proposte, per cui i clienti non sempre aspettano i saldi per fare l’acquisto scontato. Qualcosa comunque arriverà, e sarà un bene».

Sacco è molto tiepido con l’andamento del Natale, da un punto di vista commerciale: «Alcune realtà stanno lavorando bene, altre meno. Direi che il settore alimentare sta tenendo, altri faticano come comprensibile visto il momento storico che stiamo attraversando. I bilanci si faranno alla fine, ma la tendenza mi pare chiara. I numeri potrebbero essere simili a quelli dell’anno scorso».

Eventi, manifestazioni e luminarie? Sacco è ancora più tiepido: «Manca una vera e propria programmazione da parte del Comune ma in generale della politica cittadina e non solo. Mi pare che, per il commercio, a Biella, soldi non ce ne siano. E non è questione di piccoli stanziamenti negli ultimi giorni per fare contenti i negozianti. Servirebbero investimenti e progetti. Invece non ci sono. Lo dico senza alcuno spirito polemico, bensì con la disponibilità a collaborare e ragionare insieme. In altre città, grandi come Biella, non è così. Via Italia e il centro hanno bisogno di un’idea importante e complessiva non di mance per piazzare le luminarie pensando di aver risolto il problema. Attenzione, questa mancanza di lungimiranza non è solo di oggi. Anche le precedenti amministrazioni, secondo me, non sapevano progettare e pensare alla Biella di domani».

E qui Sacco tira un colpo importante ai rappresentanti del territorio, a tutti i livelli: «La chiusura dell’ospedale ha cambiato il commercio e la vita sociale del centro cittadino. E’ innegabile. Possibile che, oltre ai soldi, la politica, non tiri fuori un’idea per il vecchio monoblocco? Possibile che il territorio non sappia pianificare nulla? Non mancano certo rappresentati politici del territorio in Regione o a Roma, eppure, siamo fermi da anni sugli stessi identici problemi. Un vero peccato».

«Dalla Regione Piemonte potevano prendere ben 250 mila euro per il commercio – conclude Sacco -. Invece ne abbiamo presi solo 40 mila, in ragione dei progetti presentati, troppo modesti. Ecco, il punto della situazione. Bisognerebbe anche saper pensare in grande. Poi, ribadisco, viva i saldi invernali. Ma la partita del commercio cittadino si gioca in un altro campo. E noi non ci siamo».

 

Paolo La Bua

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