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Coronavirus, “Prescrizioni confuse e inadempibili, devono arrivare direttive”

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Coronavirus, pubblichiamo lo sfogo del titolare de L’Alchimista Cafè, apparso sulla pagina Facebook del noto locale cittadino.

“Con estrema amarezza, comunichiamo che questa sera (ieri per chi legge) VENERDI’ 6/3/2020 Il locale resterà chiuso a causa dell’impossibilità di ottemperare alle “misure” richieste dal DPCM del 4 marzo, “chiarificate” giusto un paio di ore fa.

Le misure prevedono prescrizioni confuse e inadempibili, oltre che la responsabilità diretta della gestione nel garantire la possibilità (e l’effettiva ottemperanza) che gli avventori siano distanziati di almeno un metro l’uno dall’altro, e che in sostanza non avvengano contagi.

I chiarimenti, per modo di dire, sono arrivati alle 18, mentre noi avevamo già confermato svariate prenotazioni.

Al momento quindi è impensabile poter garantire quanto sopra descritto. In realtà sarebbe SEMPRE impensabile, ma sicuramente nella giornata di domani, (oggi per chi legge) provvederemo ad INVENTARCI DI SANA PIANTA un sistema per osservare le “regole” imposteci da un governo che sta dimostrando codardia.

Seguirà quindi un post nella giornata di domani che chiarificherà le modalità di accesso al nostro servizio, e le precauzioni che saremo costretti a prendere in quanto lasciati allo sbando.

Il pubblico esercizio, oggi, improvvisamente, diventa privato e responsabile dello spargimento di un’epidemia.

Coloro che sempre e comunque stanno “agli ordini” oggi si vedono vessati dalla MANCANZA DI ORDINI, motivata appunto dalla vigliaccheria insita nel non stabilire una chiusura forzata, per non raccogliere insulti, nè un vademecum per sgravare l’imprenditoria del settore da responsabilità che non ha, non può avere, ma che gli vengono affibiate da chi, nonostante se le sia prese in carico accettando i relativi incarichi, oggi le rigetta in quanto tremendamente scomode.

Il giudizio su come meglio combattere lo spargimento di un virus, è infatti lasciato ai BARISTI, ai PIZZAIOLI e RISTORATORI (oltre che a chiunque gestisca un luogo di aggregazione di qualsiasi genere), liberi oggi di fare come credono a patto che si facciano garanti di situazioni che nessuno può controllare, se non con la fantasia.

Orgogliosi di far parte di queste categorie, siamo anche orgogliosi di pensare che un giudizio del genere dovrebbe essere lasciato a MEDICI, VIROLOGI E INFETTIVOLOGI, che consultandosi con il governo centrale e le amministrazioni, le aiutino a prendere SAGGE DECISIONI, nonostante le critiche che queste possono comportare.

Al loro posto, riceviamo consigli, indirizzi e un bel carretto di quella che qua chiamiamo “legna verde””.

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