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Come il governo Draghi vuole riaprire l’Italia dal 3 maggio e cosa succede il 26 aprile

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otrebbe essere lunedì 3 maggio e non il 26 aprile la data giusta per il ritorno della zona gialla. Il governo Draghi ragiona attorno all’ipotesi di cominciare in quella data un processo di graduale riapertura per portare l’Italia fuori dal lockdown. Il processo, numeri dell’epidemia permettendo, si concluderà in autunno ma il passaggio tra maggio e giugno sarà quello decisivo.

Zona gialla: come il governo Draghi vuole riaprire l’Italia dal 3 maggio (e cosa succede il 26 aprile)

Le indiscrezioni sulla riapertura ai primi di maggio arrivano mentre già oggi ci sono undici regioni e province autonome che hanno numeri da zona gialla ma rimarranno comunque in zona arancione anche dopo l’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza per effetto dell’ultimo decreto di Draghi che ha sospeso le aree a minori restrizioni. La data del 3 maggio che circola oggi sui giornali non è presa a caso.Il capogruppo della Lega Massimiliano Romeo, dopo l’incontro con il presidente del Consiglio Mario Draghi, ha alzato il prezzo della trattativa tra rigoristi ed aperturisti sulle riaperture: “Per noi il miglior ristoro è cominciare con delle graduali riaperture che non vuol dire liberi tutti. Ispiriamoci innanzitutto a un principio di ragionevolezza e di buon senso e poi facciamo riferimento al fatto che nel decreto è previsto che se i dati lo permettono si possa riaprire. Se i dati sono da zona gialla in alcune Regioni non capiamo perché non si possano allentare un po’ le restrizioni. Quando queste durano a lungo la gente rischia di ignorarle”, ha detto Romeo. Dando ad intendere che il Carroccio chiede riaperture già dalla prossima settimana. Cosa esclusa a priori non solo dai rigoristi ma dallo stesso Draghi.

Lo stesso premier oggi annuncerà le riaperture “graduali” da fondare sui dati e sui numeri dell’epidemia. Prima alle Regioni con cui è in programma un incontro. Poi nella conferenza stampa attesa per la serata. Dove si comincerà a presentare lo schema del decreto di cui si attende l’approvazione a breve, forse già la prossima settimana. La gradualità nelle riaperture sarà garantita da un cronoprogramma che prevede un calendario ben preciso, che leghi le riaperture progressive all’andamento della campagna vaccinale.

Cosa riapre il 26 aprile? Cosa succede a inizio giugno?

In questa ottica, scrive oggi Repubblica, il 26 aprile potrebbe arrivare un “cauto allentamento”, che è però “ancora da confermare. Ovvero quello di tenere aperte alcune attività commerciali in zona rossa dove i negozi sono chiusi. La vera svolta però è prevista per il 3 maggio, concluso il week end della Festa del Lavoro. Per quella data Draghi ha in mente di riaprire in presenza tutte le scuole di ordine e grado, anche in zona rossa. E di far tornare in vigore il sistema a tre colori, con il ritorno della zona gialla. L’intenzione per quella data è di far tornare accessibili al pubblico anche cinema e teatri. Nelle zone gialle riprenderà il servizio dei bar anche se si parla di cambiare l’orario di chiusura impostandolo alle ore 16. E naturalmente riapriranno i ristoranti a pranzo.

Qui si apre la possibilità dell’apertura serale, ovvero quella per cena. Che potrebbe arrivare per la metà del mese oppure da subito ma soltanto nelle aree dove i numeri del contagio sono bassi. In ogni caso la decisione si porterà con sé anche il cambio dell’orario del coprifuoco. Che dovrà essere giocoforza portato oltre le ore 22. Altre date potrebbero essere decisive nel calendario della riapertura. Un secondo step è previsto per il 17 maggio. E lì dovrebbe arrivare l’ok agli spostamenti tra regioni (in zona gialla?). L’altra ipotesi è aprire per metà maggio i ristoranti anche in zona arancione, ma solo a pranzo e soltanto all’aperto.

A inizio giugno, probabilmente il 7, insieme allo stop alle lezioni a scuola si potrebbe ricominciare a riaprire tutto. Ovvero anche palestre e piscine, sulle quali si stanno comunque già studiando i protocolli per permettere un ritorno a metà maggio. Sempre che nel frattempo la maggioranza non si spacchi. Perché il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti ha chiesto di riportare la zona gialla in vigore dalla fine di aprile. C’è però un problema, ovvero il Comitato Tecnico Scientifico e la sua posizione, che verrà illustrata durante la Cabina di Regia del governo, in programma prima dell’inizio dell’incontro con le Regioni.

Il Cts infatti non sembra ad oggi entusiasta della possibilità di riaprire con queste date. E non mancherà di farlo presente al presidente del Consiglio e ai ministri. Il quotidiano anticipa che gli scienziati non si mostreranno “aperturisti”. Anzi, raccomanderanno un approccio assai cauto, almeno finché la vaccinazione di massa non avrà coperto la gran parte degli anziani e dei soggetti fragili. Anche perché non cessa l’allarme generato dalla variante sudafricana, che nelle ultime ore sembra farsi spazio nei Paesi più avanti con la vaccinazione – come il Regno Unito – e rischia di complicare la campagna di immunizzazione di massa.

Le nuove regole per le zone gialle

La riapertura in programma per il 3 maggio e l’eventuale anticipo per il 26 aprile si portano dietro anche i protocolli per le attività. I presidenti di Regione hanno approvato ieri il loro piano per le riaperture di bar, ristoranti, cinema, teatri, palestre, piscine e stabilimenti balneari. Le regole fissate dalle Regioni seguono sempre la regola del distanziamento, persino raddoppiato a due metri dentro bar e ristoranti. “Misure che se rispettate – è scritto nelle linee guida regionali – possono consentire il mantenimento dell’attività anche in scenari epidemiologici definiti ad alto rischio”. La Stampa oggi anticipa un possibile calendario-cronoprogramma delle riaperture:

  • il 26 aprile riapriranno i ristoranti nelle regioni “virtuose”;
  • il 3 maggio riapriranno i ristoranti in zona gialla;
  • il 15 maggio tocca agli stadi con 15mila spettatori;
  • il 16 maggio si programma la riapertura sia a pranzo che a cena;
  • il 3 giugno potrebbe essere la data giusta per palestre e piscine

 

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