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Cocaina sequestrata in carcere a Ivrea

Il traffico illecito scoperto dagli agenti della polizia penitenziaria

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Test omosessualità a poliziotto, risarcito con 10mila euro. Un agente scelto di polizia penitenziaria ha presentato un ricorso al Tar del Piemonte ottenendo un indennizzo di 10mila euro per "danno morale".
E’ proprio vero che ‘il lupo perde il pelo ma non il vizio”: usa una sintesi efficace Vicente Santilli, segretario regionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. per sintetizzare quando avvenuto nel carcere di Ivrea, dopo che gli uomini della Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere di Ivrea hanno condotto una importante operazione di servizio che ha permesso il sequestro di droga nella disponibilità di un detenuto egiziano.  Santilli spiega che “gli Agenti della Polizia penitenziaria della Casa Circondariale di Ivrea, dopo un’attenta attività d’investigazione e monitoraggio sulla popolazione detenuta per arginare e reprimere il fenomeno  di   ingresso, consumo  e traffico di sostanze stupefacenti e psicotrope all’interno delle Sezioni detentive, hanno proceduto al ritrovamento, sequestro e successivo deferimento alla competente Autorità Giudiziaria di sostanza stupefacente, nella fattispecie cocaina, ben celata all’interno di slip di un detenuto di nazionalità  egiziana. Si tratta di un soggetto noto per comportamenti non consoni alle regole e al trattamento, come si evince da fatti recentemente accaduti e dalle infrazioni disciplinari commesse”. L’operazione messa a mercoledì mattina dimostra l’enorme abnegazione professionale del personale di Polizia Penitenziaria in servizio presso il carcere di Ivrea che, nonostante da mesi non vi sia in servizio un Direttore titolare, dimostra forte motivazione e grande senso del dovere. Plauso del SAPPE ai colleghi che hanno preso parte alla brillante operazione, ma anche un forte richiamo all’Amministrazione penitenziaria nazionale e regionale affinchè assegni quanto prima dei vertici titolari alla Casa circondariale di Ivrea”, conclude Santilli.
Donato Capece, segretario generale del primo Sindacato della Polizia Penitenziaria, rinnova ai vertici regionali e ministeriali dell’Amministrazione della Giustizia minorile e di Comunità un netto “cambio di passo” nelle attività di contrasto all’indebito possesso ed uso di telefoni cellulari e droga in carcere “a tutela di coloro che in prima linea delle sezioni detentive del carcere di Ivrea rappresentano lo Stato, ossia gli appartenenti alla Polizia Penitenziaria. Ogni giorno la Polizia Penitenziaria porta avanti una battaglia silenziosa per evitare che dentro le carceri italiane si diffonda l’illecita introduzione ed il possesso di telefoni cellulari nonché lo spaccio sempre più capillare e drammatico, considerato anche l’alto numero di tossicodipendenti tra i detenuti, di sostanze stupefacenti. Auspico che l’Amministrazione Penitenziaria promuova ed intensifichi momenti di formazione ed aggiornamento professionale per il personale di Polizia Penitenziaria di tutta la Regione, in particolare sui temi – come quelli del contrasto all’introduzione di droga e telefonini cellulari negli istituti penitenziari per minori – maggiormente utili alla quotidianità operativa dei Baschi Azzurri”. 

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