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Chiude lo storico negozio di alimentari

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Tutto ha un inizio ed una fine, anche il negozio di generi alimentari ed altri vari articoli gestito da Caterina Garreffa. L’attività, che si trova al Vandorno chiuderà i battenti a fine anno.

Tutto ha un inizio ed una fine, anche il negozio di generi alimentari ed altri vari articoli gestito da Caterina Garreffa. L’attività, che si trova al Vandorno chiuderà i battenti a fine anno.
La storia iniziò 40 ani fa, quando Caterina decise di lasciare il suo impiego di commessa alle dipendenze di una nota merceria di via Italia per rilevare insieme al marito la licenza del negozio e mettersi in proprio.
 Da allora fino ad oggi di acqua sotto ai ponti ne è passata, Caterina giorno dopo giorno ha saputo conquistarsi la stima e la simpatia di tutti i frazionisti. Entrando nel negozio, l’impatto non è sicuramente da paragonare ai centri commerciali, dove i clienti sono una moltitudine senza nome. Da Caterina non è mai stato così. Da lei la gente è stata sempre accolta con un sorriso d’un tempo, quello che dà a tutti la sensazione di entrare in un luogo familiare, dove  i clienti sono conosciuti uno ad uno. Purtroppo questa piccola realtà sta per dare l’addio, sta per chiudere lasciandosi alle spalle un bellissimo e caro ricordo.
Anche il cronista è stato accolto con un simpatico sorriso dalla signora Caterina: «Ne avrei molte di cose da raccontare, ma alcune le voglio tenere per me». Così ha esordito alla vista bel blocchetto per gli appunti, quasi come fosse gelosa che su quei fogli stava per essere scritta una parte dei suoi 40 anni trascorsi fra quei muri: «Per me il contatto con i clienti è sempre stato la mia vita. Tutti quanti nel corso di questi lunghi anni hanno avuto qualcosa da raccontarmi, di tutto, dai problemi privati ad un semplice mal di gola. Di aneddoti ne avrei a centinaia. Ricordo che qualche anno fa, un cliente di 90 anni mi disse con le lacrime agli occhi: “Caterina, spero che questa attività non verrà mai chiusa, altrimenti io non saprei dove andare a fare la spesa”. Io da questa frase ne rimasi molto colpita. Che belli erano gli anni in cui iniziai a gestire il negozio. Tutto era diverso, la gente era genuina, i valori avevano ancora la loro importanza. Ora  è cambiato, la gente va a fare acquisti nei grandi centri commerciali, i giovani non assaporano più quello che era il vero contatto umano, mi spiace, più si va avanti e più si rovina tutto».
Il negozio di Caterina, si potrebbe quasi considerare un emporio. Quei vecchi scaffali ospitano ancora di tutto, dalla frutta e verdura, ai formaggi, salumi pane, ai quaderni, alle matite, sigarette e quant’altro.
Lei mentre veniva intervistata si guardava intorno quasi smarrita, si notava difatti il tormento provocato dai pensieri fissi, che fra qualche giorno quelle saracinesche scenderanno senza mai più essere rialzate: «Purtroppo per via delle tasse sempre più alte non abbiamo mai potuto permetterci di assumere del personale, sarebbe stato bello allargarci un po’, ma alla fine quello che abbiamo fatto è frutto di tanti sacrifici. Ora non resta che pensare alla pensione».
Intanto è entrato in negozio un anziano signore. Si tratta di Lelio, 86 anni: «Sono cliente di Caterina da 40 anni. Quando ho appreso la notizia della chiusura ci sono rimasto tanto male. Chi mi terrà ora il pane tutti i giorni? Poi con la sua busta tra le mani se ne va, e chiudendo la porta alle sue spalle si avvia verso casa in una gelida e triste giornata d’inverno, com’è triste il fatto che quella porta fra pochi giorni non si aprirà mai più.
Mauro Pollotti

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