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Casa Masserano: un antico “casello” sulla strada per Ivrea
Un gioiello quasi di 700 anni fa, con capolavori architettonici e pittorici, salvati grazie alla passione

Casa Masserano: un antico “casello” sulla strada per Ivrea. Prende il nome da una antica famiglia, i Messerano ed è una delle dimore più antiche di Biella. Conosciuta anche come casa La Marmora in quanto Caterina Messerano si sposò con un Ferrero La Marmora.
Casa Masserano: un antico “casello” sulla strada per Ivrea
Una dimora ricca di storia visitata con il proprietario, il signor Gianni De Stefanis. Che ha raccontato di averla acquistata negli anni ’60 eseguendo un importante lavoro di restauro conservativo e di consolidamento dell’immobile partendo dal rifacimento del tetto. «Non passava giorno che io non fossi dentro la casa. Non contavo le ore…». Gianni De Stefanis è un biellese amante della storia e dell’arte, autore del libro “La Regina e le sue corone. Paralipomeni alla storia di Oropa”. Scritto a quattro mani con don Angelo Stefano Bessone.
Se oggi Casa Masserano è ancora un edificio ricco di storia e strutturalmente sano lo dobbiamo solo ed esclusivamente a lui. Uomo di grande cultura che ama il territorio e ha dedicato la vita a preservare l’integrità della casa che molti anni fa lo ha fatto innamorare.
La costruzione
Casa Masserano venne costruita nel XV secolo e da allora non ha mai subito variazioni volumetriche e architettoniche. Nonostante durante i secoli abbia cambiato diversi proprietari e destinazioni d’uso. Quella che oggi chiamiamo Casa Masserano un tempo era un luogo di assistenza per pellegrini e bisognosi fondato dalla Confraternita di S. Spirito. Qui si prestavano aiuto e soccorso soprattutto ai poveri. Divenne un valido appoggio al primo ospedale di Biella denominato San Giacomo, sorto nel rione del Piazzo nel 1100 circa.
In seguito la dimora venne utilizzata, grazie alla sua posizione un tempo strategica, come una sorta di casello. Con la porta di passaggio che serviva a mettere in comunicazione la città di Biella con la strada per Ivrea e la Valle d’Aosta.
I dipinti
Un tempo le strade erano molto più strette e non esistevano vie come le conosciamo oggi. Bloccare il transito di cibo o qualsiasi altro bene primario era molto più semplice. La dimora conserva ancora alcuni preziosi tesori pittorici attribuiti alla “Bottega di Daniele De Bosis” di Novara, attiva tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo.
Gli affreschi realizzati si trovano in diverse località del Piemonte orientale tra cui Biella, non solo a casa Masserano ma anche a Biella-Piazzo. Qui è presente il polittico di San Giacomo, opera datata 1497 che raffigura la Madonna col Bambino tra i Santi Giacomo e Gottardo. Il dipinto è firmato da Daniele De Bosis ed è un esempio della raffinatezza della sua bottega. Come anche “La Madonna della Cadrega”, opera che rappresenta l’annunciazione ed è raffigurata nella lunetta sopra l’architrave dell’ingresso principale di Casa Masserano.
Fregi di prestigio
Ad arricchire ulteriormente la dimora troviamo diversi fregi che ornano le finestre nel portico. E una ben conservata raffigurazione del monogramma (ihs) di San Bernardino da Siena.
Al piano superiore sono collocati gli ambienti un tempo adibiti a camere da letto, dove sono visibili parti di affreschi che richiamano enormi greche e ghirlande. Un tempo la casa era impreziosita da ornamenti sulle pareti che davano rilievo al soffitto a cassettoni. Nel 1600, prima dell’occupazione francese, la villa era il “casello” dove si pagava il diritto di transito. Era l’unico punto di entrata della via del sale tra la Valle d’Aosta, la città di Ivrea e la città di Biella. Non esisteva l’attuale via Ivrea e i Masserano, sotto il dominio dei Savoia, controllavano tutti gli ingressi.
Viviamo in un territorio ricco di storia che troppo spesso viene tramandata e conservata solamente grazie a dei privati, come il signor De Stefanis. Persone che hanno dedicato la vita a salvaguardare un bene visibile a tutta la cittadinanza.
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