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Cantieri di lavoro per disoccupati con più di 58 anni

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Sono 761 le persone disoccupate residenti in Piemonte, con un’età superiore a 58 anni, che presto saranno inserite in cantieri di lavoro della durata di un anno, nel proprio Comune di residenza, grazie a progetti degli Enti locali approvati dalla Regione. Lo stanziamento complessivo da parte della Regione ammonta a 6,138 milioni di euro da spendere in due anni di attività. Possono partecipare a questa misura di politica attiva le persone «over 58», residenti in Piemonte in modo continuativo da almeno 12 mesi, non occupate e non ancora pensionate, non inserite in un cantiere di lavoro e che non percepiscono alcun ammortizzatore sociale.

I progetti approvati sono, in totale, 206, suddivisi nei quattro ambiti territoriali: Città metropolitana di Torino (98 progetti, 415 cantieristi), Biella-Novara-Vercelli-VCO (47 progetti, 152 cantieristi), Alessandria-Asti (41 progetti, 130 cantieristi) e Cuneo (20 progetti ,64 cantieristi). Le persone inserite nel cantiere percepiranno un’indennità lorda giornaliera di 29,70 euro, per un massimo di 30 ore di lavoro a settimana. L’assegno sarà erogato dall’Inps al lavoratore. I Comuni dovranno coprire le spese per la sicurezza nel luogo di lavoro e le coperture assicurative, e dovranno sostenere i costi degli oneri previdenziali, che saranno poi rimborsati dalla Regione.

L’assessore Elena Chiorino: «Con queste misure la Regione dà anche una grossa mano ai Comuni che hanno sempre più bisogno di personale, oltre che venire incontro alle esigenze di determinate categorie di persone. Il lavoro è una nostra priorità assoluta, mi auguro di potere, in futuro, estendere e rafforzare le iniziative di questo tipo».

Sostenere le persone over 58 alle quali, magari, mancano davvero pochi mesi di contributi per maturare il diritto a percepire la pensione e, nello stesso tempo, favorire concretamente i Comuni che hanno un sempre più drammatico bisogno di personale. Offendo anche la possibilità, a chi ha sbagliato e sta pagando la propria pena, di lavorare in modo da acquisire competenze utili per quando tornerà in libertà.

Ammontano invece a 448 mila euro I fondi destinati a 26 progetti presentati da Comuni e Unioni di comuni piemontesi, per realizzare cantieri di lavoro rivolti a persone sottoposte a regime di restrizione della libertà. I progetti prevedono di inserire 72 persone. Gli enti locali titolari di progetto devono mettersi in contatto con l’autorità giudiziaria, che selezionerà i candidati da ammettere al cantiere, siano essi detenuti siano persone che stanno scontando la loro pena all’esterno del carcere.

Nel dettaglio, sono quattro i cantieri che saranno attivati nel territorio della Città metropolitana di Torino (Torino, Borgiallo, Ivrea, Druento), otto nell’ambito 1, che comprende le province di Novara, Vercelli, Biella, VCO (comuni di Novara, Cossato, Vercelli, Verbania, Mezzana Mortigliengo, Casalino, Mongrando, Asigliano Vercellese), quattro nell’ambito 2, con le province di Alessandria e Asti (Villadeati, Asti, Casale Monferrato, Unione Terre del Tartufo), dieci nell’ambito 3, che comprende la provincia di Cuneo (comuni di Mondovì, Saluzzo, Costigliole Saluzzo, Busca, Fossano, Centallo, Guarene, Sommariva del Bosco, Manta, Cuneo).

Ma come possono essere utilizzati i «cantieristi» dai Comuni? i cantieri di lavoro possono essere svolti interventi nell’ambito ambientale (valorizzazione del patrimonio ambientale attraverso attività forestali e vivaistiche, di rimboschimento, di sistemazione montana, di tutela degli assetti idrogeologici; valorizzazione del patrimonio pubblico urbano, extraurbano e rurale, compresa la manutenzione straordinaria), per la salvaguardia dei beni culturali e artistici (attività di salvaguardia, promozione, riordino o recupero di beni librari, archivistici, artistici di interesse storico e culturale), nel settore del turismo (attività presso uffici o sportelli di promozione e informazione turistica di comuni o di altri enti locali, attività di allestimento e custodia di mostre relative a prodotti del territorio organizzate da enti locali) e infine per I servizi di utilità pubblica o sociale, come accudimento delle persone anziane e servizi a favore delle persone con disabilità.

«Si tratta di due misure che considero di fondamentale importanza, decisamente più significative dei provvedimenti ideologici di stampo assistenzialista, come il reddito di cittadinanza che, ad oggi, si è dimostrato un totale fallimento per l’occupazione e soltanto un fardello per chi lo deve gestire – spiega l’assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino – . In primo luogo, con i cantieri di lavoro “over 58” diamo la possibilità a persone che hanno necessità di accumulare contributi pensionistici di poterlo fare percependo anche un reddito, con la dignità che soltanto il lavoro – e non certo l’assistenzialismo pauperista – può garantire. Allo stesso tempo, veniamo incontro alla impellente necessità dei Comuni, specie di quelli più piccoli, di implementazione del personale, troppo spesso carente, o addirittura assente, a causa della mancanza di fondi per poterlo assumere. Molto importante anche la misura che riguarda i detenuti, che potranno riabilitarsi agli occhi della società attraverso i lavori di pubblica utilità aiutando, anche in questo caso, gli Enti locali che ne hanno bisogno. La Regione considera il lavoro una priorità assoluta. Mi auguro, per il futuro, di avere la possibilità di rafforzare ed estendere misure di questo tipo».

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