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Caccia anticipata al cinghiale: solo Biella ha dato il via
E’ stata l’unica Atc piemontese ad accogliere l’invito del commissario per la pesta suina
Caccia anticipata al cinghiale: solo Biella ha dato il via. Come conferma il presidente dell’ATC (Ambito territoriale di caccia) Guido Dellarovere: da lunedì nel Biellese è aperta la stagione venatoria. Come forma di contrasto al diffondersi della pesta suina.
«Abbiamo così accolto – spiega il presidente – la possibilità offerta dal commissario straordinario alla Peste suina africana Giovanni Filippini. Che ha così intensificato l’azione di contrasto alla Psa, ai danni inflitti all’agricoltura e i frequenti incidenti stradali». Come nota di cronaca, dei 14 ATC in cui è suddiviso il territorio regionale l’unico che è partito per tempo è stato proprio quella di Biella. Che così non può essere destinatario delle critiche rivolte dalla associazione che rappresenta gli agricoltori.
Caccia anticipata al cinghiale: solo Biella ha dato il via
«Risultano veramente pochi – si legge nel comunicato di Coldiretti – gli istituti venatori che hanno anticipato la caccia programmata al cinghiale a partire dal 1° settembre 2025. Un numero esiguo a fronte di un provvedimento utile ad abbattere quanti più cinghiali vista la situazione di emergenza sui nostri territori»
«In via ordinaria il calendario prevede l’avvio della caccia al 21 di settembre o al 1° di ottobre. Quindi questa possibilità di anticipo è utile a fronteggiare una condizione di elevata problematicità. Riconducibile al numero troppo alto di cinghiali sul territorio – spiegano il presidente di Coldiretti Vercelli-Biella Roberto Guerrini e il direttore Luciano Salvadori -. Applicare tale ordinanza sarebbe funzionale per evitare nuovi casi di peste suina africana e contenere i danni che i cinghiali continuano a provocare alle imprese agricole. Che oltretutto, come già denunciato, in riferimento alla scorsa annata non hanno percepito dalla Regione neanche il risarcimento integrale delle perdite».
Danni in crescita
Secondo Coldiretti nel 2024 i danni sono stati in crescita rispetto al 2023. «Una situazione che crea criticità sanitarie e continua a generare rischi per l’intera filiera agro-alimentare collegata al settore suinicolo. Nonché a incrementare i pericoli in termini di incolumità pubblica per effetto degli incidenti che i cinghiali possono provocare. Oltre a produrre danni ingenti alle coltivazioni con significative ripercussioni sulle imprese agricole e che, pertanto, richiede azioni straordinarie non più rinviabili».
Nei prossimi giorni superati i problemi organizzativi, anche le altre Atc daranno il via alla selezione. La caccia al cinghiale sarà permessa fino al 1° febbraio 2026. Nulla cambia per il calendario venatorio relativo a tutte le altre specie, che resta fissato con inizio dal prossimo 21 settembre.
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Marta
6 Settembre 2025 at 18:26
Eliminateli tutti, completamente.