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Burcina, il laghetto torna al suo antico splendore

Verrà ristrutturato com’era all’origine nell’Ottocento

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Prosegue il progetto di riqualificazione dello storico laghetto della Riserva naturale del Parco Burcina “F. Piacenza”.

A fare il punto è la stessa presidente dell’Ente di Gestione delle Aree Protette del Ticino e del Lago Maggiore, Erika Vallera, che spiega le prossime tappe previste per ridare il giusto lustro ad uno dei punti più apprezzati dell’area verde pollonese.

Burcina, il laghetto sarà ristrutturato e tornerà alle origini

Il primo passaggio avvenuto nel mese di marzo – com’è noto a tutti – è stato quello di svuotare lo specchio d’acqua e trasferire le tartarughe che lo popolavano a “La Casa di Tarta” in Emilia Romagna.  Questo delicato momento è stato reso possibile grazie alla collaborazione di FAI Biella che con una raccolta fondi ha sostenuto le spese di trasferimento dei circa 70 esemplari presenti.

Esaurita questa prima fase si è quindi provveduto a presentare il progetto nella seconda sessione erogativa della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella per ottenere un cofinanziamento così da poter portare avanti l’opera di riqualificazione.

«La Fondazione ha approvato il nostro progetto – spiega Erika Vallera – e di questo siamo ovviamente molto contenti, anche perchè il lavoro che andremo a svolgere non riguarderà “solo” l’aspetto paesaggistico e strutturale dell’area, ma anche quello didattico-divulgativo. Sono due, se così vogliamo definirle, le linee di intervento su cui andremo ad operare. Alla base della prima, vi è la volontà di riportare il laghetto alla configurazione architettonica e paesaggistica originaria, ovvero quella ottocentesca. Grazie a Guido Piacenza, pronipote del fondatore del parco, abbiamo ritrovato alcune foto che ritraggono il disegno originario. Lo stesso Piacenza ha spiegato che era stato ideato come uno “specchio” d’acqua che rifletteva tutto ciò che lo circondava, adesso questo effetto, anche a causa delle piante che sono cresciute, è scemato. Vorremmo ripristinarlo. Come vorremmo ripristinare anche le fontane a zampillo, com’era in origine».

Erika Vallera: “Ci sarà particolare attenzione nella scelta di piante e specie anfibie. Vietato dalla legge abbandonare tartarughe”

«Inoltre, verrà posta particolare attenzione sia nella scelta delle piante da inserire – prosegue Vallera – che nelle specie anfibie da riposizionare. A questo proposito vorrei ricordare alle persone che è vietato dalla legge abbandonare le tartarughe nel laghetto, adesso quelle che c’erano sono state trasferite in una struttura adeguata, ma appartengono ad una razza molto invasiva e pericolosa per l’habitat che li circonda. Tornando al progetto, come dicevo all’inizio, un altro aspetto molto importante è quello che riguarderà la divulgazione. Grazie alla collaborazione di diversi partner organizzeremo attività didattiche rivolte alle scuole, nello specifico abbiamo pensato di coinvolgere i ragazzi delle medie, inoltre organizzaremo concerti, mostre e visite guidate sempre rivolti ai giovani. Infine verranno posizionati pannelli informativi, simili a quelli già collocati nel Parco, con l’illustrazione delle tematiche sviluppate nel progetto. I lavori di riqualificazione partiranno nel mese di novembre per concludersi entro gennaio. A seguire poi saranno avviati i progetti di educazione ambientale con i partner».

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1 Commento

1 Commento

  1. FRANCO TRAVAGLINO

    29 Ottobre 2023 at 19:03

    Tutto bene, se non fosse che il resto del parco ormai è da anni in progressivo degrado, si potrebbe chiamarlo parco “dei rovi” che hanno colonizzato i pascoli, cancellato i sentieri, soffocato azalee e.rododendri. Chi ricorda la.Burcina anche solo di venti anni fa, non può che essere triste. Burcina diversa da baragge. Sveglia!

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