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Biella: tuteliamo la carne piemontese e gli allevatori locali con l’aiuto dei consumatori

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Biella: tuteliamo la carne piemontese e gli allevatori locali con l’aiuto dei consumatori

Via libera all’importazione di carne dei vitelli nutriti con sangue e altri scarti animali. E’ quanto afferma la Coldiretti nel condividere le ragioni della protesta degli agricoltori francesi contro il Ceta, l’intesa di libero scambio con il Canada, al quale si oppongono tutte le organizzazioni agricole d’Oltralpe dopo la ratifica del loro Parlamento.

A preoccupare  sono anche le conseguenze sulle importazioni di carne canadese visto che nel Paese nord americano per l’alimentazione degli animali è consentito l’uso di derivati di sangue, peli e grassi trattati ad alte temperature, senza indicazione in etichetta, un sistema che in Europa è vietato da oltre venti anni.

 

Il Piemonte detiene il primato italiano nella valorizzazione delle carni da razze storiche italiane e la zootecnia riveste un ruolo di grande importanza per il tessuto economico regionale. La Piemontese, con oltre 315 mila capi ed un fatturato che arriva a 500 milioni di Euro, rappresenta la principale razza da carne, oltre ad essere la prima razza autoctona a livello nazionale per numero di capi allevati, raggiungendo il 50% del patrimonio delle razze autoctone italiane da carne.

 

Nelle province di Vercelli e Biella sono più di 5 mila i capi di razza Piemontese allevati, e sono diffuse anche altre razze.

 

“In questa maniera gli accordi di libero scambio non aiutano la nostra economia regionale e locale, e pregiudicano l’internazionalizzazione dei prodotti agroalimentari piemontesi, rischiando di riflettersi anche sulle aziende della nostra zona – commenta Paolo Dellarole,presidente di Coldiretti Vercelli – Biella – Non viene salvaguardato il cosiddetto principio di tutela, la facoltà dei singoli Stati di poter fare i controlli non solo nei Paesi dove la merce arriva, ma anche dove viene prodotta. Le intese di libero scambio devono essere basate su tre principi: parità di condizioni, efficacia dei controlli, reciprocità delle norme sugli impatti ambientali, economici e sociali e questo vale ancora di più per le verifiche igienico sanitarie e la sicurezza alimentare.

L’unica arma nelle nostre mani in questo momento è il rapporto con i consumatori, che vanno adeguatamente informati.  Invitiamo, quindi, i consumatori a prestare attenzione nella fase di acquisto e invitiamo i macellai e la grande distribuzione del territorio a valorizzare le nostre produzioni, prediligendo la carne etichettata secondo i disciplinari previsti dai consorzi piemontesi, quali Coalvi, Asprocarne, Compral e Co&Co: questo consente di avere una garanzia sulla qualità, salubrità e provenienza del prodotto. Scegliere di acquistare direttamente nelle aziende o nei mercati Campagna Amica, infine, vuol dire avere la certezza di portare in tavola prodotti freschi, genuini e tracciabili. Parallelamente continueremo a pretendere a livello comunitario che i prodotti importati, allevati o coltivati nel resto del mondo, abbiano lo stesso sistema di valutazione e le stesse regole imposte alle nostre imprese”, conclude Dellarole.

 

 

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