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Biella non è morta

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Il commento di Roberto Pietrobon

Biella è una città ad elettroencefalogramma piatto”. Così si è espresso il Sindaco di Biella, Marco Cavicchioli, durante il Consiglio Comunale. In molti hanno sottolineato che questo tipo di analisi registra l’attività celebrare dentro la nostra testa e, di metafora in metafora, si potrebbe dire che se la città è il corpo il suo Sindaco è  la “testa”. Un paio di giorni dopo Cavicchioli ha tentato di raddrizzare il tiro parlando di “provocazione” che “ha colpito” che voleva essere “un augurio sincero, magari ruvido, ma che sia di stimolo a tutti, me compreso”.

Gli abili comunicatori che lavorano con il Sindaco hanno tentato di recuperare di fronte alla vera e propria gaffe del primo cittadino e hanno preferito sorvolare dal contesto nella quale si è generata. Cavicchioli ha parlato di “elettroencefalogramma piatto” per giustificare l’autorizzazione per l’ennesimo cubo di cemento armato che il Partito Democratico farà edificare in Via Ivrea. Il Sindaco – rispondendo alle critiche giunte dai consiglieri di opposizione (ma anche di Doriano Raise del PD) – aveva “sbroccato” affermando che tra il “niente e il piuttosto” meglio il piuttosto anche se esso rientra in un’idea di commercio che uccide il piccolo a favore del grande o che abbatte pezzi della nostra storia senza il minimo interesse alla riqualificazione urbana.

Nulla di nuovo – l’abbiamo già scritto troppe volte in questi mesi – la stessa idea di città che ha permesso la costruzione delle torri del CDA in centro a Biella o che se ne immaginava altre negli ex Rivetti. Ma il punto è un altro e risiede nelle stesse dichiarazioni “riparatrici” di Cavicchioli “negare le difficoltà della nostra città, che amo come ognuno di voi, non aiuta a risolverle. Ammetterle e lavorare a testa bassa, con concretezza, sì”. La domanda sorge spontanea: ma su quali progetti si starebbe concretizzando questo lavoro a testa bassa del Partito Democratico per risolvere le difficoltà di Biella?

Nel pensionamento della nostra storica funicolare? Nella privatizzazione della metà dei nidi comunali? Nel taglio dei posti nei centri estivi o forse nell’occupazione sistematica delle società partecipate? Magari il Sindaco di Biella si riferiva ai cantieri aperti dal famoso Pisu (nuova biblioteca, parcheggio di Piazza De Agostini ecc…) oppure al rifacimento di Piazza Duomo. Per onestà intellettuale andrebbe ricordato, però, che tutte quelle opere hanno la firma di Gentile e della sua Giunta e che, allora, tutto il Partito Democratico le avversò con grande furore.

Biella in verità ha molte più energie di quello che sembra, vi sono progetti che stanno lentamente vedendo la luce e molte eccellenze che dovremmo solo saper valorizzare nella giusta maniera. Parlo di persone in carne ed ossa, di idee ma anche di lavoro e quindi di futuro. Io non credo che Biella sia “cerebralmente morta” penso che, invece, vizio dei biellesi sia quello di piangersi addosso. Nulla di drammatico se non fosse che a farlo è chi, come in questo caso, questa città la dovrebbe amministrare cercando di volgere uno sguardo positivo verso il futuro. Sempre che il futuro non sia l’ennesimo cubo di cemento, l’ennesimo contratto da fame per qualche cassiere e qualche soldino in cassa con gli oneri di urbanizzazione.
Roberto Pietrobon
www.alasinistra.org