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“Basta, lasciatemi lavorare!”

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“Mi hanno rubato persino i fusti vuoti del vino. Ma cosa se ne fanno? Sono madre di quattro figli e chiedo soltanto di poter lavorare”. Presa di mira, al rione Masseria di Cossato, è una piccola attività gestita da Manuela Aldeghi di 57 anni. “E’ un’esperienza che non auguro a nessuno e non so perché stia capitando proprio a me. C’è soltanto da piangere; non posso lavorare così. Oltre ai fusti vuoti, mi hanno rovesciato litri di olio sulle scale d’ingresso del negozio, tanto che le persone non riuscivano più a stare in piedi. Confido nella giustizia, visto che tutto è stato segnalato alle Forze dell’ordine”.

“Mi hanno rubato persino i fusti vuoti del vino. Ma cosa se ne fanno? Sono madre di quattro figli e chiedo soltanto di poter lavorare”. Presa di mira, al rione Masseria di Cossato, è una piccola attività gestita da Manuela Aldeghi di 57 anni. “E’ un’esperienza che non auguro a nessuno e non so perché stia capitando proprio a me. C’è soltanto da piangere; non posso lavorare così. Oltre ai fusti vuoti, mi hanno rovesciato litri di olio sulle scale d’ingresso del negozio, tanto che le persone non riuscivano più a stare in piedi. Confido nella giustizia, visto che tutto è stato segnalato alle Forze dell’ordine”.

La donna ha preso in gestione il negozio appena un anno fa, proprio perché ha bisogno di lavorare. “Sono madre di quattro figli. Ho trascorso la mia vita a crescerli; capite quindi che mi manca ancora moltissimo per mettere insieme un pezzo di pensione e ci sto provando con tutta me stessa. Questi fastidi, opera di non so chi e tanto meno perché, proprio non ci volevano. Sono malefatte di cattivo gusto che danneggiano soltanto; tant’è che alcuni clienti mi domandano se è vero che voglio chiudere l’attività. Ovviamente no. Mi alzo ogni mattina alle 5.30 per organizzare tutto, eppure ci sono giorni che non arrivo neppure a coprire le spese. Ma cosa altro posso fare? Mi trovo sola con questo problema. Una notte sono pure riusciti a entrare nel negozio, ma non hanno portato via nulla. Chissà cosa pensavano di trovare”.

“I rapporti con i clienti sono ottimi; ogni giorno varcano la porta tante persone eccezionali che le danno una mano – aggiunge la figlia Francesca -. Tanto per far capire. Sono loro che l’hanno aiutata a riparare i danni, portandole la segatura per asciugare l’olio. Spesso accade pure che arrivino al mattino con il caffè sul vassoio. Sono gesti che si commentano da soli. E anche lei, come può, vedo che cerca di andare incontro alle loro esigenze”. Manuela Aldeghi non si dà pace: “I prezzi del mio negozio sono modici, per forza. Come potrebbe il piccolo ‘Market Masseria’ competere con i supermercati? Eppure, con queste incursioni sto perdendo credibilità; non sono buona pubblicità. Le chiacchiere allontanano la gente. E, se vendo meno, di conseguenza anche la qualità del servizio potrebbe calare. Con i chiari di luna che ci sono in giro, la gente ha paura di spendere. Se un tempo potevo contare sulla vendita quotidiana del pane, adesso c’è anche chi mi chiede appena mezzo panino. Sono fiduciosa; è tutto denunciato, anche se per il momento questo non risolve nulla. Il danno c’è. L’intenzione è di continuare – conclude -. Sono caparbia. Mi auguro che rendere pubblica la vicenda serva a far chiarezza e a contrastare l’azione di chi mi ha danneggiata, anche se penso siano solo dei balordi”.

Anna Arietti

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