Attualità
Auguri a tutte le donne!
La Festa della Donna è una celebrazione ormai stabilmente associata con l’8 marzo, entrata ormai nella tradizione popolare con il corredo della mimosa. Tuttavia, più che l’atmosfera di festività, la Giornata internazionale dei diritti della donna (questo il nome completo) è un’occasione dedicata alla commemorazione e alla riflessione sulla parità di genere, concetto a volte troppo trascurato, anche nelle società occidentali, e ben lontano dall’essere raggiunto.
Non ha infatti torto l’ONU, che ha istituito ufficialmente la ricorrenza nel 1977, a spingere perché nei paesi membri venga raggiunta una completa uguaglianza di genere entro il 2030. Si tratta purtroppo di una previsione largamente ottimistica, alla luce delle violenze e delle discriminazioni a cui continuiamo ad assistere nella nostra quotidianità.
Festa della Donna, le origini travisate della ricorrenza
L’idea di un “woman’s day” risale alle rivendicazioni sociali che scossero l’inizio del Novecento. Tanto le sezioni femminili che parteciparono alle prime Internazionali Socialiste europee che i movimenti operai e suffragisti negli Stati Uniti spinsero perché venisse istituita una giornata dedicata all’accesso delle donne al voto e alla parità di salario. Proprio in America la giornata fu celebrata a partire dal 1909, mentre in vari stati europei la tradizione si diffuse intorno agli anni ’20. La scelta convenzionale della data, l’8 marzo, è invece stata oggetto di controversia. Nella cultura popolare questa è associata erroneamente all’incendio della fabbrica tessile Triangle, in cui perirono un gran numero di operaie donne, avvenuto però il 25 marzo 1911. Il fatto che diede realmente il là alla scelta della data fu la manifestazione anti-zarista dell’8 marzo 1917 di San Pietroburgo contro l’impegno bellico russo, evento che diede inizio alla Rivoluzione Russa e che fu guidato dalle donne del movimento operaio della capitale. A dispetto delle origini storiche, in gran parte confuse, la giornata della donna era ormai celebrata in gran parte del mondo l’8 marzo e tale stato di cose spinse le Nazioni Unite ad adottare convenzionalmente questa data come ufficiale a livello mondiale.
La giornata della donna in Italia
Per iniziativa del neonato PCI, la prima giornata della donna in Italia fu celebrata il 12 marzo 1922, prima domenica dopo il fatidico 8 marzo russo. La tradizione fu però bruscamente stoppata dall’affermazione del regime fascista e non venne ripresa che nel 1945, a guerra ancora in corso, come prima Festa della Donna dell’Italia libera, su iniziativa politica dell’UDI (Unione delle Donne d’Italia). I tempi non erano ancora maturi, tuttavia: se nel 1946 prese il via l’usanza di distribuire mimose nelle manifestazioni di piazza per la parità di genere, sino agli anni ’70, a causa del perdurare delle tensioni dovute agli eventi dell’immediato dopoguerra e della Guerra Fredda, le iniziative in occasione della Festa della Donna furono sempre viste di malocchio dai vari governi che si succedettero in carica a Palazzo Chigi. Furono i movimenti femministi post-sessantottini, grazie anche all’intervento diretto dell’attrice americana Jane Fonda, a rivendicare la piena legittimità della ricorrenza, che pian piano trovò poi anche l’affermazione istituzionale a livello mondiale. La travagliata storia della Giornata internazionale dei diritti della donna e il fatto che il suo riconoscimento sia un qualcosa di relativamente recente sono purtroppo un indizio di quanto resti ancora da fare per raggiungere la parità di genere, sia a livello culturale che socio-economico, in Italia come nel mondo intero.
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