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Asl Biella: “Sì. È prudente farsi curare da noi”

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta dell’Asl di Biella alla mamma del ragazzo di 12 anni trattato presso il reparto di ortopedia dell’ospedale di Ponderano.

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta dell’Asl di Biella alla mamma del ragazzo di 12 anni trattato presso il reparto di ortopedia dell’ospedale di Ponderano.

“Cogliamo spunto dal racconto di una mamma che nei giorni scorsi ha scelto di descrivere sul giornale l’esperienza vissuta dal proprio figlio all’interno del nostro ospedale. Al termine della sua storia, la signora afferma: “Possibile che una famiglia di fronte a un incidente di lieve entità, come quello capitato a mio figlio debba ancora chiedersi se è prudente farsi curare a Biella?”. Come Azienda vogliamo ripartire proprio da questa domanda conclusiva e fornire il nostro punto di vista. Riteniamo sia un dovere, professionale ed intellettuale, nei confronti dei nostri operatori e dell’opinione pubblica in generale. Per noi che ogni giorno questa sanità cerchiamo di raccontarla, descrivendo le attività che portiamo avanti, semplificando anche con il linguaggio quei termini troppo tecnici che la medicina porta con sé, non possiamo rimanere impassibili di fronte ad affermazioni che non tengono conto di tante variabili. Gentile Signora deve sapere che il quesito da lei riportato in calce punta ad installare nella popolazione dubbi e, soprattutto paure, che in realtà hanno un impatto fortissimo nella vita di tutti i giorni. Le sue parole contribuiscono ad alimentare sfiducia nei confronti dei professionisti: tutti; non solo quelli che lei ha trovato lungo il percorso assistenziale di suo figlio. Nella vita di tutti i giorni ciò può tradursi in pazienti che potrebbero ritenere normale mettere in discussione l’operato dei medici che hanno di fronte e tutto ciò non può, e non deve, diventare normale. Comprendiamo pienamente il suo disagio e lo rispettiamo. Come ASL abbiamo sempre lavorato e ragionato con questa logica: una logica di analisi per la quale siamo abituati a metterci in discussione sempre e comunque; tant’è che apportiamo le nostre azioni di miglioramento sulla base delle valutazioni dei pazienti. Lo stiamo facendo anche in tale occasione, ripercorrendo il percorso e le scelte terapeutiche messe in atto. Ciò che abbiamo compreso con l’esperienza è che di certo ogni persona è diversa e può rispondere in modo diverso a una terapia o trattamento; una tesi che le verrà confermata in qualsiasi centro a cui lei sceglierà di rivolgersi. È evidente che se vi sono stati comportamenti sbagliati, essi vanno esaminati a fondo affinché si prendano eventuali contromisure. Ci sembra tuttavia necessario rassicurare lei e tutta la popolazione: il nostro obiettivo principale è solo il bene e la salute dei pazienti. Le attestazioni di stima che stiamo ricevendo dai pazienti provenienti da fuori provincia, sempre più numerosi, che accedono al nostro ospedale rappresentano per noi un valore aggiunto. Né noi, né lei sapremo mai con certezza come sarebbero andate le cose se fin dall’inizio avesse portato suo figlio presso l’ospedale a cui si è rivolta. Possiamo fare delle supposizioni, opinabili o meno, ma pur sempre di ipotesi si tratta. Per ritornare alla sua domanda le rispondiamo: Sì.  È prudente farsi curare a Biella. Proprio perché, come detto, la scienza non sempre porta con sé tutte le risposte, noi continueremo a fare il massimo per rispondere al meglio ai nostri pazienti. Con l’impegno e la dedizione di sempre”.

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