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Al Santuario di San Giovanni d’Andorno la mostra “La Bürsch in cartolina”

Sabato 19 luglio alle ore 18,00 al Santuario di San Giovanni d’Andorno si inaugura la mostra La Bürsch in cartolina. La mostra sarà visitabile tutte le domeniche dalle 14.30 alle 18.30 fino a fine settembre ed è stata allestita dal Centro di Documentazione Alta Valle del Cervo – La
Bürsch in collaborazione con il DocBi-Centro Studi Biellesi con la curatela di Danilo Craveia e l’aiuto dei volontari che operano al Santuario.
La mostra si inserisce nel progetto “Immaginazione collettiva per far rivivere la montagna.
Al Santuario di San Giovanni
La mostra sulle cartoline non prevede esposizione di originali, ma un percorso narrativo su pannelli che ne raccontano la genesi e la diffusione. Idealmente stampate sulla sienite dell’Alta Valle Cervo, queste cartolina postali tramandano la vallata, il suo paesaggio, i suoi abitanti (umani e non), le trasformazioni delle sue borgate tra le antiche radici e le novità della tecnologia. Accanto alle siunere (le donne in abito tipico addette alla raccolta del siun, ossia l’erba ollina o festuca, destinato al nutrimento del bestiame) si intravvedono le prime tracce dell’elettrificazione. Ma senza perdere quel tratto pittoresco tipico delle cartoline.
L’inizio del Novecento segna l’inizio dell’epoca delle cartoline postali illustrate, cioè di una nuova iconografia delle località e delle genti rappresentate. Nasce allora un’inedita modalità narrativa: non più solo parole, ma raffigurazioni destinate a percorre centinaia, migliaia di chilometri recando altrove questo territorio o, quanto meno, la sua immagine «da cartolina».
La mostra “La Bürsch in cartolina”
Le prime cartoline postali illustrate dell’Alta Valle Cervo risalgono al primo Novecento. Non esiste una data di nascita ufficiale delle cartoline postali illustrate. Le cartoline postali furono inventate nel 1869, mentre quelle con illustrazioni (di produzione privata) ebbero il riconoscimento istituzionale a partire dal 1897. Qualche anno dopo anche la Bürsch esordì sulle cartoline tramite fotografie riprodotte secondo varie tecniche di stampa a basso costo. Della stessa immagine originale si potevano ottenere differenti varianti cromatiche, anche ricorrendo a colorizzazioni manuali o meccaniche (non sempre riuscite…).
I primi fotografi
Fotografi (Ariello, Gallo, Rossetti, Varale ecc.) ed editori locali (Allara, Bonda, Cablè ecc.), produssero cartoline postali illustrate in collaborazione o in concorrenza con case editrici italiane e non (Almasio di Intra, Fotocromo di Carlo Bassani di Milano, Enrico Genta di Torino-Amburgo-Monaco ecc.) creando un patrimonio iconografico e storico-culturale straordinario che, in estrema sintesi, questo
allestimento intende condividere.
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