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Volevano trasformarmi in uno zimbello

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Per un imprenditore come me, che ha voluto dare un aiuto concreto al territorio e alla Pallacanestro Biella, e per un uomo come me, che è marito, padre di famiglia e amico amato da tante persone, è inaccettabile diventare lo zimbello di turno.

Ho apprezzato le dichiarazioni rilasciate da Gianni D’Adamo su la Stampa di ieri. Passata la buriana elettorale e le pressioni politiche, D’Adamo è tornato a essere l’ottimo amministratore che ho sempre ritenuto e che si è sempre prodigato per assicurare il meglio a Pallacanestro Biella. Ne è un esempio la coraggiosa autocritica che ha mosso verso se stesso arrivando a rimettere al Consiglio d’Amministrazione la decisione circa un eventuale suo prosieguo come Ad della società.
Il suo errore più grande è stato quello di farsi strumentalizzare da un ricandidato alla poltrona di sindaco di Biella: un errore che anche a me è capitato di commettere. Sono certo che le offese che mi ha rivolto pubblicamente gli siano state suggerite: le sue parole di scherno facevano riferimento a episodi che lui non poteva conoscere perché ci conosciamo da poco tempo. È evidente che qualcun altro gli ha dettato quello che ha scritto, qualcuno che ha voluto colpirmi restando pulito. La pietra che D’Adamo ha scagliato contro di me, purtroppo, ha spinto anche altre persone a farsi beffe del sottoscritto.

Persone vicine all’ambiente cestistico che con minimi contributi alla società ricevono grandissimi benefici.  Per un imprenditore come me, che ha voluto dare un aiuto concreto al territorio e alla Pallacanestro Biella, e per un uomo come me, che è marito, padre di famiglia e amico amato da tante persone, è inaccettabile diventare lo zimbello di turno.
Non voglio che Gianni D’Adamo si dimetta a causa degli screzi con me: come ho già ripetuto più volte, sarò io a fare un passo indietro pur restando accanto alla squadra come tifoso. Essere vicino a Pallacanestro Biella per me equivale a essere vicino al territorio e alla “mia” Biella. Non a quei politici che sanno solo blaterare e sfilare di domenica nel parterre rosso del Palazzetto stringendo mani e dispensando sorrisi fasulli per assecondare la loro ambizione politica.
In questi mesi di campagna elettorale le tribune dei palazzetti dove Angelico ha giocato si sono riempite di amici e parenti dei vari candidati… chissà se questi tifosi dell’ultima ora hanno pagato il biglietto d’ingresso oppure si sono avvalsi di privilegi che certamente fanno male alle casse della società. E chissà se sapranno sostenere la squadra anche nel caso in cui la posizione in classifica dovesse – speriamo di no – essere compromessa…
Qualunque cosa accada, rinnovo la mia stima al presidente di Pallacanestro Biella Massimo Angelico e a tutto lo staff, chiedo all’Ad Gianni D’Adamo di restare al suo posto per il bene della società e ringrazio per i momenti di gioia e felicità condivisi che nessun insulto politico potrà mai sottrarmi.
Francesco Montoro

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