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L’alpinista Enrico Rosso entusiasma il Rotary

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Ha raccontato la straordianria impresa della scalata all’Himalaya

L'ultima serata del Rotary Club Biella ha avuto come relatore il socio Enrico Rosso, imprenditore e alpinista. Enrico Rosso ha raccontato la straordinaria impresa della scalata dell’Himalaya. Nel 1986 Jeff Lowe e Mark Twight tentano per ben due volte una via da loro descritta come una delle più belle dell’Himalaya Nepalese. La via è descritta come imponente, con uno sviluppo di 1600 metri di pilastro denominato Diamond Tower e altri 900 per arrivare alla cima est della montagna. Si tratta del pilastro Sud del monte Nuptse (7861 metri). Da quel momento questa via diventa uno dei problemi di maggior rilievo di tutto l’Himalaya, uno dei sogni proibiti dell’Alpinismo di punta. 

L’impresa venne svolta al secondo tentativo in due differenti situazioni climatiche determinate dalla stagione. La prima volta con abbondanza di neve la seconda con un clima più rigido, ma con un ambiente più secco. Il primo tentativo ebbe il significato di capire le reali difficoltà di questa impresa. Enrico Rosso e Fabrizio Manoni tentano il pilastro a due con una spedizione leggera nell’Ottobre del 1987. Dopo sei giorni di scalata consecutiva in condizioni di grande pericolo devono cedere di fronte all’enorme massa di neve che ricopre il pilastro. Enrico Rosso ritenta la via nel 1989 con l’altoatesino Kurt Walde, riuscendo questa volta a salire, con 10 giorni in parete, in prima assoluta, i 1600 metri della Diamond Tower. Si tratta di Storia dell’alpinismo, non a caso i più grandi alpinisti del novecento sono Biellesi. Tutto viene preparato e studiato nei minimi dettagli e niente viene lasciato al caso.  Le immagini proiettate descrivono solamente in parte la reale difficoltà e la grandezza di questa impresa. Il mondo orizzontale viene abbandonato per lasciare spazio al mondo verticale. Attrezzatura ridotta all’osso per contenere i pesi. Cibi essenziali e limitati. Si dorme appesi in una tenda appesa alla parete con le gambe a penzoloni.  La mente lucida e i nervi saldi per non commettere errori e la tranquillità di chi sa di poter affrontare questa straordinaria impresa. La cima si raggiunge prima con la testa e sempre dopo aver propiziato il divino attraverso una breve piccola cerimonia.

Gli ostacoli e le difficoltà sono grandi ma con la mente e con l’ingegno la vetta è raggiunta. L’armonia con i compagni di scalata e un grande spirito di adattamento sono indispensabili per raggiungere l’obbiettivo. Lo stile di scalata è quello alpino fatto di poche cose e attrezzature essenziali. L’estetica nella scalata ha la sua importanza. Oggi una scalata dell’Himalaya fatta con corde in parete, collegamenti satellitari e ogni confort  non ha il valore alpinistico e storico delle scalate di Enrico.

Questa serata del Rotary Biella entrerà negli annali delle serate da ricordare: Enrico Rosso  ha fatto vivere le emozioni di una vera scalata.

 

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