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“Infuria la bufera”, ma non “fischia il vento”. Io sto con Filoni

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Sono giorni che le cronache raccontano della recente visita del capo della Lega a Napoli e del corteo che ha attraversato la città con una coda violenta di poche decine di manifestanti che ha segnato la giornata di sabato scorso. 

Sono giorni che le cronache raccontano della recente visita del capo della Lega a Napoli e del corteo che ha attraversato la città con una coda violenta di poche decine di manifestanti che ha segnato la giornata di sabato scorso. Tutti si sono scagliati contro il sindaco di Napoli Luigi De Magistris che aveva dichiarato che Salvini non era persona gradita nella città e revocato, per motivi di ordine pubblico, la sala pubblica che doveva ospitare la kermesse leghista. Il Sindaco partenopeo aveva fatto seguire le parole ai fatti, merce rara in politica, affermando che chi canta come Salvini “senti che puzza scappano anche i cani, sono arrivati i napoletani” aveva poco da dire in quella città.

 

A Biella il Sindaco di Mongrando, dal suo profilo personale su Facebook, aveva plaudito alla parole del Sindaco e espresso solidarietà per gli attacchi ricevuti dopo il corteo che aveva visto sfilare 10 mila persone in maniera pacifica nella sua città. Antonio Filoni, in più, aveva ricordato come – tre anni fa – proprio lui era riuscito a “cacciare” con un voto democratico e inequivocabile proprio i leghisti dal suo comune.

 

Apriti cielo! Ai dirigenti leghisti non è parso vero di poter imbastire una polemica sul nulla probabilmente ancora feriti nell’orgoglio per aver perso Mongrando per colpa di un “immigrato” meridionale, per di più comunista!

 

I leghisti sono così: famelici occupatori di posti e posizioni quando governano e urlatori esasperati quando invece a farlo sono gli altri. Il punto però è sempre lo stesso e risiede nella violenza che questa forza di politica manifesta ogni giorno attraverso le parole incendiare dei suoi esponenti. Odio e rancore, dileggio e accuse. Indiscriminate e a senso unico. Cavalcando le paure e il disagio sociale per alimentare l’antica guerra tra poveri che fa felice sempre e solo i ricchi e i potenti.

 

I fatti però hanno la testa dura e sostenere che Filoni ha “liberato” Mongrando da dieci anni di governo leghista è, semplicemente, un fatto sancito dagli elettori. Come è un fatto che a Biella gli odi interni per posti e posizioni in casa leghista abbiamo prodotto denunce, ricorsi in tribunale e dolorosi adii. Il “cerchio magico” che governa i salviniani locali ha favorito i “servitori” del capo a discapito di chi aveva una posizione autonoma e non reverente. Questo è il loro modello: autoritario ed esclusivo, basato su slogan ma incapace di produrre, alla verifica dei fatti, una qualche minimo risultato. Per questo #ioStoconFiloni come sto con tutti quegli amministratori che conducono le loro battaglie a viso aperto e che provano, ogni giorno, a fare il bene della propria comunità preferendo ristrutturare il tetto di una scuola pubblica piuttosto che costruirne una nuova (con i soldi di tutti) solo per la cosiddetta “razza padana”.

 

Roberto Pietrobon

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