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Dura polemica fra Legambiente e Gruppo Zegna
Daniele Gamba: “Comportamento opaco”. Gli Zegna:”Attacco strumentale”
Legambiente Circolo di Biella “Tavo Burat” ha ricevuto dal Directorate General Environment della European Commmision risposta alla propria segnalazione sul progetto LIFE denominato CARABUS. Con il Comitato Tutela Fiumi Legambiente aveva eccepito la autorizzazione concessa dalla Provincia di Biella alla ditta Zegna Ermenegildo Holding, capofila del progetto, di far confluire nel proposto progetto LIFE – NATURA co-finanziato dalla comunità europea parte del piano di accompagnamento del disciplinare di concessione rep. 1972 . In altre parole le opere di compensazione degli impatti ambientali conseguenti la realizzazione di due centraline idroelettriche sul torrente Sessera in area SIC venivano di fatto incluse tra le opere di valorizzazione realizzate nell’ambito del progetto LIFE + CARABUS: una anomalia concettuale e amministrativa.
Il dr. Angelo Salsi dirigente della struttura europea ha ravvisato con il supporto del Gruppo esterni di Monitoraggio Astrales una violazione all’art. 27 del regolamento che disciplina i progetti LIFE – NATURA ritenendo inammissibili 70.000 euro dei costi prospettati. Il dr. Salsi ha altresì ringraziato l’associazione Legambiente Circolo di Biella per la segnalazione (il co-finaziamento della Comunità Europea è proporzionato a quanto effettivamente sostenuto dai soggetti proponenti e dunque è stato evitato un improprio finanziamento) rendendo quindi merito all’impegno profuso dal Circolo.
Legambiente Circolo di Biella “Tavo Burat” esprime dunque la propria soddisfazione per gli esiti dell’accertamento in quanto la decisione della European Commision di fatto conferma: 1) eclatante errore di metodo e di merito condotto dalla Giunta Provinciale presieduta da Roberto Simonetti con la delibera 172/2011; 2) la fondamentale distinzione tra opere di compensazione dovute a fronte degli impatti indotti per realizzare opere all’interno dei SIC e le opere concepite per promuovere il progetto LIFE + CARABUS effettiva tutela degli habitat e delle specie (è un precedente molto importante per un contesto locale ove qualsiasi norma di tutela è vista come ostacolo da aggirare); 3) opacità di una istanza che mina in primo luogo la credibilità di chi l’ha avanzata (Ermenegildo Zegna Holging pur svolgendo alcune attività di mecenatismo turistico e ambientale promuove contestualmente nel SIC opere e attività non esenti da impatti).
Sottolinea infine quanto la pasticciata vicenda sia maturata anche a causa della mancata adozione del Piano di Gestione (bozza del piano è stato predisposto da IPLA nel 2004) e identificazione dell'Ente di gestione del SIC della Valsessera. Auspica pertanto che gli Amministratori Locali intervengano presso la Regione Piemonte affinché le attività di tutela della più importante area “wilderness” del Biellese siano finalmente definiti e venga posto un freno alle attività antropiche e di sfruttamento.
Daniele Gamba
(Referente procedure ambientali per Legambiente Circolo di Biella “Tavo Burat”)
La repica del Gruppo Zegna
Daniele Gamba, questa volta nelle vesti di referente procedure ambientali per Legambiente Circolo di Biella “Tavo Burat”, torna ad attaccare strumentalmente il Gruppo Ermenegildo Zegna, commentando a suo modo una lettera inviatagli dall’Unità della Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea riguardante il progetto LIFE che sostiene azioni pilota innovative che integrino la tutela con la valorizzazione dell’ambiente.
Un progetto (denominato Life + Carabus) promosso dal Gruppo Ermenegildo Zegna in partnership con Regione Piemonte, Comunità Montana Valle Mosso, Università di Torino Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo, Soc. Coop. Dream Italia. Progetto al quale il Gruppo Zegna ha previsto di destinare propri fondi, a titolo di cofinanziamento, di cui euro 70.000 nei termini ed in esecuzione di quanto deliberato dagli enti competenti a margine del procedimento autorizzativo per la produzione di energia da fonti rinnovabili nell’alta Val Sessera, che ha comportato un investimento di oltre un milione di euro.
Il Responsabile della suddetta Unità, in una lettera inviata nei giorni scorsi al Gruppo Zegna, ha invece “ritenuto di non poter considerare ammissibili” i costi del progetto ambientale ai fini del finanziamento europeo, invitando al riguardo a ‘identificare altre attività che rientrino negli obiettivi del progetto (o che lo rinforzino) per utilizzare l’importo di 70.000 euro”.
A tale proposito il Gruppo Ermenegildo Zegna, una volta sentito il parere dei partner e delle autorità preposte, confidando nello spirito collaborativo del competente Ufficio comunitario anche al fine di valutare soluzioni alternative, sin d’ora si riserva di intraprendere, se necessario, i passi opportuni a difesa dei propri diritti ed interessi legittimi nelle sedi competenti.
Risulta in ogni caso fortemente offensivo dell’onorabilità e della serietà del Gruppo Ermenegildo Zegna il commento di Daniele Gamba quando scrive: “l’opacità di una istanza che mina in primo luogo la credibilità di chi l’ha avanzata”, anche in considerazione della tendenziosa ricostruzione dei fatti ivi contenuta.
Il Gruppo e la Famiglia Zegna, da tre generazioni, sono impegnati nella valorizzazione ambientale e produttiva delle montagne biellesi, altrimenti abbandonate, con investimenti che concorrono a sviluppare un indotto economico che ha generato oltre 200 posti di lavoro.
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