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Bonus Bebè, Cassarà risponde alle Democratiche biellesi
Leggo la presa di posizione delle democratici biellesi sul Bonus bebè definito “un provvedimento che sa di assistenzialismo e riporta le donne ad una condizione di vita di 50 anni fa”.
Leggo la presa di posizione delle democratici biellesi sul Bonus bebè definito “un provvedimento che sa di assistenzialismo e riporta le donne ad una condizione di vita di 50 anni fa”.
Mi vengono in mente 2 considerazioni. La prima: se di figli parliamo vorrei far presente che nel 2013 in Italia sono nati 515.000 bambini, 50 anni fa ne erano nati il doppio. Ne deduco che la situazione delle donne e delle famiglie non doveva essere critica come quella che stiamo vivendo oggi.
Anche io non credo in uno Stato assistenzialista, mi chiedo però come mai lo diventa per il Bonus Bebè e non lo era per gli 80 euro di Renzi con cui una famiglia può addirittura “fare la spesa per 2 settimane” (come ci insegnava una deputata PD).
La seconda considerazione: perché le democratici biellesi non hanno detto nulla quando la Giunta Cavicchioli ha respinto la mozione sul quoziente familiare presentata da Fratelli d’ Italia? Un provvedimento, a mio parere, molto equo che non sa di assistenzialismo e che avrebbe dato respiro alle famiglie e fiducia ai giovani.
In altri Stati Europei, citati ad esempio nella lettera delle donne PD, grazie al quoziente familiare le agevolazioni previste per le famiglie con figli sono più alte. In Francia un figlio costa la metà che in Italia.
Il Bonus bebè non risolve i problemi che si trovano ad affrontare molte famiglie in difficoltà, ma è un segnale positivo che penso sarà apprezzato dalle neo-mamme.
Noi di Fratelli d’Italia continueremo il nostro impegno a favore e in difesa delle famiglie, sperando che presto nel nostro Comune venga introdotto il quoziente familiare in tutti i servizi.
Corinne Cassarà
Responsabile politiche familiari Fratelli d’Italia
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