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Politica

Gilberto Pichetto vuole tornare a Roma

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carla sassone

Prime indiscrezioni in vista delle elezioni politiche anticipate. Stando alle prime indiscrezioni, sono in tanti ad ambire a una poltrona in Parlmaneto, ma i posti sono limitati. Secondo “La Repubblica”, per Forza Italia il coordinatore regionale Gilberto Pichetto sta meditando, ma la voglia di tornare a Roma lo fa scalpitare e alla fine è probabile che ci sarà. Se deciderà di mettersi in lista, Silvio Berlusconi lo vuole capolista.

Prime indiscrezioni in vista delle elezioni politiche anticipate. Stando alle prime indiscrezioni, sono in tanti ad ambire a una poltrona in Parlmaneto, ma i posti sono limitati. Secondo “La Repubblica”, per Forza Italia il coordinatore regionale Gilberto Pichetto sta meditando, ma la voglia di tornare a Roma lo fa scalpitare e alla fine è probabile che ci sarà. Se deciderà di mettersi in lista, Silvio Berlusconi lo vuole capolista.
 
Con la nuova legge elettorale tenendo conto degli ultimi sondaggi c’è chi ipotizza che in Piemonte il Pd possa avere 13 posti, il M5S 15, Forza Italia 6, la Lega 9 (con un risultato in Piemonte superiore al 14 per cento che i sondaggi le attribuiscono a livello nazionale), la Sinistra 2. Il totale dà i 45 onorevoli riservati al Piemonte. Al Senato, 22 scranni complessivi, sia il Pd sia il M5S avrebbero 7 posti, Forza Italia 4, Lega 4,la Sinistra 1. Ma se la Sinistra non raggiungesse il quorum, alla Camera il Pd e i grillini avrebbero uno scranno in più e al Senato il posto perso dalla Sinistra andrebbe ai 5 Stelle.

La carica dei Dem per ora non prevede defezioni: Mauro Marino, Luigi Bobba, Cesare Damiano, Vannino Chiti – eletto in Piemonte – sono in condizione di “plurimandato” e dovranno chiedere la deroga. Ma dovranno farlo anche i consiglieri regionali che ambiscono a fare il salto a Roma. Mauro Laus si agita da tempo, Davide Gariglio è suo diretto avversario, Angela Motta conta sul fatto che nel caso di una malaugurata sconfitta alle amministrative di Asti, il partito la ripaghi mettendola in lista. Da Alessandria potrebbe arrivare Paolo Filippi. Quanto ai parlamentari in carica nessuno, ma proprio nessuno, per ora sembra disposto a fare un passo indietro. In una situazione del genere, ad essere sacrificati potrebbero saltare i “paracadutati” del 2013. Dal Comune potrebbero puntare al Parlamento i due assessori di Fassino Enzo Lavolta e Claudio Lubatti.

In Forza Italia la lista potrebbe includere Claudia Porchietto, Daniela Ruffino, Osvaldo Napoli dal Comune, Lucio Malan e Maria Rizzotti (che puntano alla riconferma), l’europarlamentare Alberto Cirio, Massimo Berruti da Alessandria e Diego Sozzani da Novara.

I Cinque Stelle, in forte crescita con il proporzionale rispetto al quadro attuale, hanno le loro regole interne e non c’è ambizione che possa per ora cambiare le carte in tavola. Dal consiglio regionale non arriverà nessuno: le norme del movimento non consentono di abbandonare l’incarico. L’unico saltare perchè al secondo mandato è Ivan Della Valle, che prima di andare in Parlamento, dal 2008, è stato consigliere a Rivoli. Agente di commercio, classe 1974, è il primo dei pentastellati a dover uscire di scena e sarà interessante capire se tornerà ad aiutare il gruppo consiliare o sarà soltanto un semplice militante. Tutti gli altri, dall’agguerrita Laura Castelli a Marco Scibona ad Alberto Airola, potrebbero conservare gli scranni conquistati nel 2013.
Nella Lega i nomi della ipotetica lista sono Andrea Giaccone da Asti, Alberto Gusmeroli sindaco di Arona, il consigliere regionale Alessandro Benevenuto, il sindaco di Envie Roberto Mellano, Alessandro Gigliovigna di Ivrea, vicesegretario regionale. L’identikit del candidato ideale? Essere vicini al verbo di Salvini.

Per la Sinistra, se la somma raccolta dai seguaci di Pisapia, da Sel e da Articolo 1 Mdp porterà la coalizione rossa a tagliare il traguardo, la lista potrebbe essere guidata da Federico Fornaro e includere Giorgio Airaudo. E per un posto a Roma potrebbero rientrare in corsa Roberto Placido e Aldo Corgiat.

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