Politica
Dai profughi all’amianto, basta con i sindaci Ponzio Pilato!
Giorgio Gaber si domandava “che cos’è la destra, che cos’è la sinistra?” riferendosi alle differenze politiche tra le due parti opposte che si fronteggiano nelle democrazie liberali. Con il suo fare canzonatorio Gaber sottolineava differenze che apparivano antropologiche ma che, in verità, erano più di “costume”. La doccia e il bagno, la minestrina e il minestrone, i collant e il reggicalze e via di amenità. Il punto però è che il cantautore milanese – già venticinque anni fa – disegnava una tendenza che oramai è norma nella politica italiana: l’indistinguibilità delle appartenenze e delle posizioni.
Prendiamo il tema accoglienza/profughi: dovrebbe essere qualificante per distinguere destra e sinistra ma, per esempio, a leggere le ultime vicende – come quella di Sordevolo – capiamo che sono invece saltati tutti i punti di riferimento.
Ve lo immaginate un Comune amministrato dal PCI o dal PSI che “minaccia” addirittura il “boicottaggio” della struttura che dovrebbe ospitare i migranti? Queste posizioni, una volta, sarebbero state di esclusivo appannaggio della Lega e delle destre, e invece…
Il tema però è anche un altro e sta nell’incapacità di prendere una posizione, sia essa di destra che di sinistra. Al Brianco, frazione di Salussola, vorrebbero stipare un deposito di amianto. Il Sindaco del paese, Carlo Cabrio, da sempre schierato nel centro destra ha deciso di rimanere “neutrale” sulla vicenda. Perché? A Cabrio non interessa la salute dei suoi concittadini della frazione, forse perché pochi rispetto al resto del paese? O forse l’azienda che vuole fare la discarica è stata molto convincente nell’argomentare il progetto? Cabrio non lo spiega e, come un modero Ponzio Pilato, se ne lava la mani derubricando il tutto a questione tecnica di autorizzazioni e cavilli burocratici. Una posizione che lo vede ben ultimo in questo territorio. Altri casi – da Andorno a Gifflenga passando per il capoluogo laniero – hanno visto amministrazioni di destra e di sinistra non prendere posizione (o assumerne di veramente ambigue) quando in ballo c’era la salute dei propri concittadini. Ma davvero è così difficile dire di No (o anche chiaramente di Sì!) e assumersi tutti gli oneri e gli onori del caso? Davvero non rientra nel proprio mandato amministrativo fare scelte che vadano oltre la bitumazione delle strade o la costruzione di qualche nuova piazza? Ma questi sindaci quale idea hanno del proprio ruolo e della propria funzione?
Troppo comodo indossare la fascia tricolore quando si tagliano nastri o si partecipa a qualche sagra. La politica è anche sangue e merda e pensare di rimanere immacolati, in verità, è la cosa più “sporca” che si possa decidere di fare.
Roberto Pietrobon
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