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Pausa Caffè

Quel Biellese suggestivo che finisce in Tv

Pausa Caffè di Giorgio Pezzana

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Movida selvaggia, giusto intervenire. Il vero problema non sono i locali, ma quei capannelli di giovani che si creano all’esterno dei locali stessi e dai quali si levano schiamazzi, grida, risate, eccessi dovuti all’ubriachezza.

BIELLA – Nei giorni scorsi la nota trasmissione di RaiTre “Geo”, condotta da Sveva Sagramola, ha rimandato in onda un interessante documentario realizzato nel Biellese in cui si parla, tra l’altro, della Burcina e della Rosanna del mulino di Netro.

Una delle rare circostanze che hanno visto il nostro territorio oggetto di ricerca e divulgazione (era già avvenuto, in tempi recenti, sempre a “Geo”, a proposito delle transumanze di bovine e pecore). Devo dire che fa un certo effetto osservare da spettatore, cercando di indossare i panni di chi del Biellese non sa nulla, quella serie di immagini che mostrano angoli di grande suggestione, quegli stessi davanti ai quali siamo transitati chissà quante volte in epoche diverse della nostra vita, tanto da darli per scontati.

Per poi riscoprirli, come fosse la prima volta, attraverso gli schermi televisivi. E sorprenderci ammirati ed anche un po’ stupidi, perché quegli angoli li abbiamo intorno a noi ogni giorno, ma la televisione riesce a farceli vedere con altri occhi, diversi, quasi lontani. Ed in quello stesso documentario si parla della Trappa, se ne ripercorre la storia e si scopre che non è solo quel luogo un po’ strano vicino al Santuario di Oropa, ma già nella valle dell’Elvo, meta di qualche scampagnata domenicale negli anni dell’infanzia, ma si sta trasformando e si è già in parte trasformato in un luogo in cui s’incontrano storia, cultura, turismo, gastronomia locale ed è oggi anche un centro di sperimentazione di varie coltivazioni oltre che sede di corsi per la realizzazione di architetture antiche (per esempio i muri a secco) che sono state a lungo inquadrate e discusse nel corso del documentario.

Quelle immagini, quei commenti e quegli incontri sono boccate d’ossigeno per il nostro territorio, tanto da destare stupore anche tra molti biellesi, compiaciuti per le tante bellezze che l’avallo del piccolo schermo ci consente di condividere con milioni di italiani. Il turismo lo si fa soprattutto suscitando curiosità. E la curiosità la suscita più facilmente un piatto di polenta concia piuttosto che uno dei tanti convegni nei quali ripetiamo a noi stessi ciò che già sappiamo.

 

Giorgio Pezzana

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1 Commento

1 Commento

  1. Pier Giovanni Malanotte

    20 Ottobre 2022 at 12:14

    E’ piacevole sempre leggere scritti di Giorgio Pezzana.
    Recentemente sono comparse su internet due fotografie del Biellese : una di queste raffigurava parte del cimitero di Oropa.
    Nulla contro il cimitero di Oropa ed i cimiteri in generale; non vorrei che la fotografie profetizzasse il futuro del Biellese.
    Buona giornata.

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