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Elezioni provinciali, vincono tutti?

La nuova versione de “Il Dardo”, la rubrica curata da Guido Dellarovere

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Domenica scorsa si sono svolte le elezioni per il rinnovo dei dieci consiglieri della Provincia di Biella.

Per quella del presidente, invece, bisognerà attendere la fine del 2025. Il risultato uscito dalle urne è stato particolarmente curioso, infatti avremo un consiglio a maggioranza di centro destra e un presidente espressione della politica di sinistra.

Alla luce di questo risulta governare non sarà semplice anche se il grancapo, in un’intervista, oltre a manifestare la sua piena soddisfazione per l’esito delle elezioni (perdere è sempre bello?), ha espresso la sua massima disponibilità a collaborare “per i bene del territorio”.

Come avverrà tutto questo? Le liste erano due, con programmi diversi, pertanto sarà curioso vedere chi piegherà la testa, se il nuovo consiglio o il suo presidente.

Ma veniamo all’analisi del voto: eletti 6 consiglieri di centro destra, di cui 3 di Fratelli d’Italia (2 fratelli e 1 sorella) e 3 di Forza Italia e nessuno della Lega.

Sull’altro fronte vengono eletti 4 consiglieri di sinistra, all’apparenza tutti fedeli al “presidente”, con la particolarità da non sottovalutare che, all’interno di questa compagine, a ben guardare, è stato eletto un uomo di Dino Gentile: come tutti ben ricordiamo il sempreverde Riccardo Lunardon da Sordevolo, che nella scorsa tornata elettorale per il Comune di Biella, fu uno dei più eletti tra le molteplici liste di Dino Gentile, pertanto mi sembra giusto sottolineare che anche “il Dino”, pur non essendo riuscito ad essere eletto direttamente, avrà comunque un suo uomo in consiglio provinciale. Tutto questo non stupisce più di tanto perché ricordo anche a me stesso che l’attuale presidente è tale perché alle elezioni che lo portarono sullo scranno più alto di via Q.Sella vinse anche con l’appoggio dei consiglieri che facevano capo all’ex Preside del Liceo Scientifico.

Gira voce che i rapporti di vicinato tra il Sindaco del “Paese della Passione“ e il primo cittadino dell’unico comune “Superiore” della provincia di Biella non siano idilliaci, pertanto è ipotizzabile che su alcuni temi i voti in consiglio potrebbero non fermarsi a sei, ma arrivare anche a sette.
Chi esce sconfitto da queste elezioni è la Lega che non è riuscita a far eleggere neanche un consigliere, l’ennesimo buco nell’acqua. E dire che un candidato forte lo aveva, e mi riferisco al segretario della Valle Elvo Vito Colletta, appoggiato dalla segreteria Provinciale che, però, non è stata capace a far convergere i voti dei suoi consiglieri e sindaci leghisti e così, da una analisi sommaria, grazie ai voti di Cossato ne è uscito vincitore il consigliere Colombo. Un bell’autogol per il partito biellese di Salvini. Spiace prenderne atto ma questo è il “parterre du roi” che ci offre la Lega nostrana oggi.

In conclusione, in questo pazzo mondo dove tutti dichiarano di aver vinto, vedremo cosa farà il nuovo consiglio provinciale, se tireranno fuori dal contenitore dell’indifferenziata il progetto dell’allargamento della Trossi e lo approveranno o se ribadiranno che tale ciclopico costo non deve ricadere sulle tasche del contribuente. Solo il tempo ci dirà se resteranno delusi o meno il “capo massimo” e il suo sodale sindaco gaglianichese, vedremo se questo consiglio saprà portare risultati tangibili sul tema trasporti, e non solo proclami da 8 colonne in prima pagina per poi ritrovarsi con treni da Far West e servizio autobus carenti, vedremo se la promozione del territorio farà davvero un salto di qualità, insomma vedremo se questo neo compromesso storico sul facsimile di quello targato Moro-Berlinguer porterà risultati o semplicemente farà vivacchiare l’Ente provinciale.

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