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Gli Sbiellati

Parcheggiati male

Ho perso una scommessa con me stesso

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Parcheggiati male

Parcheggiati male. La poca voglia di parlare dell’argomento parcheggio deriva dal fatto che proprio non riesco a leggerci un problema, e il ciclico riproporsi della polemica non taceva certo il leggero senso di nausea. Però ora ci siamo: con l’abbassarsi delle sbarre d’ingresso al piazzale c’è la possibilità che il ciclo s’interrompa dopo l’inevitabile codazzo lamentoso.

Parcheggiati male

Ho perso una scommessa con me stesso: quella di non scrivere mai del parcheggio del nuovo ospedale. Finora avevo stoicamente resistito a ogni sirena della protesta montante per il paventato pagamento della sosta, quell’afflato barricadero che si è sollevato ciclicamente in questi dieci anni di debutto della nuova struttura.

Ma che ci vogliamo fare, la vita di provincia è fatta anche di questo, soprattutto di questo. E quando la cronaca langue, e nessuno si spara più addosso nelle nostre valli, diventa difficoltoso mettere insieme un ragionamento di un qualche interesse collettivo. Fosse anche solo per sorriderne un po’, di quell’attitudine a sbiellare che ci contraddistingue. O fosse anche per opporre sacrosante indignazioni, che spesso scorrono sottotraccia all’inedia di questa vita di provincia, di cui diciamo spesso e con tono annoiato.

Non c’è un problema

La poca voglia di parlare dell’argomento parcheggio deriva dal fatto che proprio non riesco a leggerci un problema, e il ciclico riproporsi della polemica non taceva certo il leggero senso di nausea. Però ora ci siamo: con l’abbassarsi delle sbarre d’ingresso al piazzale c’è la possibilità che il ciclo s’interrompa dopo l’inevitabile codazzo lamentoso.

Non amo le considerazioni basate sull’autobiografia di chi le fa: l’autoreferenzialità non va d’accordo con la scienza statistica e di ombelichi fin troppo osservati è pieno il mondo. Solo che, a volte, può aiutare nel valutare la portata reale di una discussione come quella sul parcheggio dell’ospedale e anche spiegare il perché del mio radicale disinteresse.

Il percorso di mia madre

Per più di quattro anni ho seguito mia madre nel suo percorso clinico legato al cronicizzarsi della malattia che l’aveva colpita, e che per tutto quel tempo l’aveva costretta a una frequentazione assidua dell’ospedale. Almeno due o tre volte a settimana: all’inizio in ospedali fuori regione, poi nel vecchio Degli Infermi e l’ultimo tratto in quello nuovo.

L’ho seguita passo passo, accompagnandola sempre. E sempre ho parcheggiato l’auto. Quando erano strutture fuori regione, pagando la sosta sempre. Quand’era il vecchio ospedale anche. Riempiendo di imprecazioni interi quarti d’ora passati a cercare uno spazio libero, spesso depositando mia madre e lasciandola in attesa all’ingresso. Poi venne l’ospedale nuovo, una struttura adeguata ai tempi e un parcheggione di fronte. Oggi accessibile a un euro al giorno, con la prima mezz’ora gratuita. Mi sembrano passi avanti.

Come un armageddon

Pensare all’abbassarsi delle sbarre d’ingresso come a un armageddon proprio non ce la faccio. Così come non reggo chi pone la “questione etica” come contrarietà alla tariffa. Secondo questo principio non dovremmo pagare nemmeno per parcheggiare sotto lo studio dentistico o sotto la palestra per la riabilitazione, posti in cui ci va chi comunque ha dei problemi di salute. O di fronte a qualsiasi Ufficio delle Entrate: mica ci vado per piacere, ci vado per pagare ben di più.

Non è un disagio vero

Poi sì, è vero, ci sono problemi da risolvere, ma ci si auspica che gli aggiustamenti verranno. Una trentina di auto in coda, il primo giorno, per ritirare il biglietto non danno l’idea di un disagio vero, che sarà peraltro facilmente superato dall’abitudine all’utilizzo; un modo per non penalizzare il volontariato si troverà di sicuro, così come si agevoleranno i disabili e i malati cronici. È questione di mettere bene a fuoco la situazione. Concentriamoci invece su ciò che potrebbe migliorare il servizio: mezz’ora è proprio poco, occorre che la gratuità sia estesa alla prima ora; occorre che sia implementato e ottimizzato il trasporto pubblico da e per l’ospedale in collegamento almeno con la città.

Quel parcheggio serve la collettività e va manutenuto, caricare l’intero costo sull’Asl sottraendo quindi energie economiche all’aspetto sanitario più stretto è miope; così come sarebbe ingiusto caricare un comune di tremila abitanti del costo di un servizio all’intero territorio.

Lele Ghisio

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8 Commenti

1 Commento

  1. Pier Giovanni Malanotte

    27 Febbraio 2024 at 10:58

    Trenta minuti gratuiti poi si paga.
    Appuntamento con il dottore ASL alle 12:00, tempo della visita 15 minuti.
    Vi è attesa e la visita slitta alle 13:40.
    Dottore in difetto non avendo osservato l’orario.
    Causa al dottore per inademimento e risarcimento di un euro più spese.

  2. Sonia ganz

    27 Febbraio 2024 at 12:12

    forse non si e’ capito : se avessimo pochi politici e amministratori pagati simbolicamente, xche’ hanno gia’ tanti soldi e lavori ben pagati, avessimo strade e marciapiedi ben tenuti, avessimo ottimi servizi, andrebbe bene anche pagare il parcheggio, MA PER COME SIAM MESSI PAGHEREMMO BEN DIVERSAMENTE SE SOLO NE AVESSIMO OCCASIONE CERTI FIGURI CHE GODONO A PRENDERE SOLDI IN CAMBIO DI TORMENTI A NOI….

  3. Simone Gremmo

    27 Febbraio 2024 at 13:18

    Senza entrare nel merito delle vicende personali questo articolo ha uno scopo preciso?
    Se fosse quello del “ho pagato fuori da tutti gli ospedali del paese perchè non dovrei farlo a Biella?” non lo condividerei perchè fare pari pari come fanno gli altri è miglior modo per rendersi anonimi.
    Se fosse per riflettere se trenta auto in coda siano effettivamnete poche direi che anche trecento potrevberi sarebbero poche, se ci si sta imbarcando per le ferie. A mio avviso, anche solo tre sarebbero troppe se ci si sta appropinquando ad un ospedale. Certo è che se l’ospedale in questione è quello di Ponderano allora…

  4. Ardmando

    27 Febbraio 2024 at 18:00

    I parcheggi del vecchio ospedale erano già a pagamento e costavano di più. Basta con le sterili polemiche. Non volete pagare? Parcheggiate all’OBI e andate a piedi.

    • FRANCO CIMA

      29 Febbraio 2024 at 9:20

      se il problema fosse solo del parcheggio sarebbe nulla
      mentre per fare una visita ti mettono a 3/4 mesi
      ma se si fa a pagamento 3 giorni
      ci siamo detto tutto

  5. Luisella Bidese

    27 Febbraio 2024 at 21:58

    Buon per te che hai i soldi per pagare tranquillamente, non tutti lo possono fare, sappilo.

  6. Luigi

    28 Febbraio 2024 at 12:55

    Se non ci fossero le polemiche, non ci sarebbero “dibattiti”, in merito al parcheggio effettivamente 1 ora sarebbe comoda per diversi utenti, il costo: è vero che non tutti hanno le possibilità economiche per pagare 1 euro, però dopo si trovano in tabaccheria, per strada hanno trovato almeno 5 euro. Buon parcheggio a tutti.

  7. Marco

    29 Febbraio 2024 at 8:43

    Non è il fatto di avere, o meno, 1€ in tasca.
    La questione è che, puntualmente, si fa cassa sulle situazioni più dolorose che i cittadini si trovano, prima o poi inevitabilmente, ad affrontare.
    E la sanità è la punta di diamante di queste situazioni.
    Se poi con questo articolo si vuole difendere l’indifendibile, per motivi che saprà lei, allora si accomodi.

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