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Gli Sbiellati

Fonzarelli di provincia

Capita a tutti un momento di distrazione, per caso o per un’equivoca percezione di sé, di fare o dire cose fuori posto

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Fonzarelli di provincia

Fonzarelli di provincia. Capita a tutti un momento di distrazione, per caso o per un’equivoca percezione di sé, di fare o dire cose fuori posto. Un sincero mea culpa basterebbe a sopire la polemica a oltranza, a seppellire quell’errore sotto alla consapevolezza e all’umano rimedio di un capo anche solo lievemente cosparso di ceneri. Senza umiliazione. Invece.

Fonzarelli di provincia

Gli eventi pseudopolitici – o, meglio, metapolitici – che si inseguono a un insolito e frenetico ritmo per confermarci come rara fucina di gossip nazionale, ci danno, oltre a un buon grado di disperazione o buonumore a seconda di come li si veda, la possibilità di sollevare di un poco l’asticella delle riflessioni.

Lo sparo nel buio

Del surreale sparo nel buio di un capodanno prealpino se n’è parlato abbastanza e di certo se ne parlerà ancora, vista la nebulosa che avvolge l’incauto trenino di contradditorie dichiarazioni rilasciate sulle note di un rivisitato meu amigo Charlie. Per intanto non abbiamo avuto notizia di feste di carnevale così private, e questo ci è già di sollievo: ormai ogni petardo ci inquieta parecchio, anche se non giriamo mascherati da sottosegretario per il bal dal lunes.

Si sperava in una Quaresima più sobria e di magro come si conviene, ma in realtà la carne al fuoco delle amenità locali era solo in attesa di raggiungere il giusto punto di cottura. Ci ha pensato un presunto enfant prodige da Consiglio comunale, il capogruppo sempre così ben vestito da politico in carriera. Anzi, da carrierista della politica con curriculum certificato.

Il primo della classe

Così primo della classe che, durante il suo intervento nell’ultimo Consiglio cittadino, non ha perso l’occasione di bacchettare la candidata sindaco dell’opposizione, ripresa perché dopo sette ore di seduta se ne usciva prima della votazione delle ultime due delibere per raggiungere e allattare la figlioletta di otto mesi. Convinto d’aver avuto un’alzata d’ingegno buona a infliggere un colpo mortale da campagna elettorale precoce, chiosava così l’uscita dall’aula della consigliera: «M’immagino che un domani non possa fare il sindaco».

Gli è venuta male: dai banchi dell’opposizione, un altro attento candidato sindaco ha colto la palla al balzo rimbalzandogli addosso uno: «Stai seriamente dicendo che una che va a guardare la sua bambina non può fare il sindaco?». A questo punto, a soffermarsi sulle faccette dell’enfant, ben riprodotte in un video che ha fatto il giro d’Italia senza bicicletta, vien quasi voglia di entrarci dentro, a quel video, per spiegargli che l’ha fatta fuori dal vaso. Perché, tra l’attonito e lo sconcertato, lui continua a replicare ignaro del danno. Fatto alla consigliera, a sé stesso, alla decenza.

Manifesta incomprensione

Quello che lascia attoniti e sconcertati noi è la totale assenza di consapevolezza d’aver bucato una gomma. Che vuoi che sia, capita a tutti. Ostinarsi però a sostenere d’essere dalla parte della ragione senza aver minimante compreso il momento, non gli fa del bene: curriculum da aggiornare e sputtanamento nazionale. Seguono giorni in cui gli tocca dedicarsi febbrilmente a cancellare ogni commento negativo sotto ai suoi post trionfali. Giorno e notte, come del resto dichiara la sua disponibilità di asservimento alla politica. Per chi dichiara d’occuparsi di comunicazione, è anche una dichiarazione di manifesta incomprensione dei suoi meccanismi.

Le due vicende, il pistolero e lo spara sentenze fuori luogo, hanno in comune l’attitudine politica alla negazione ostinata della realtà evidente, la non accettazione dell’aver commesso un errore e pagarne le conseguenze.

Fonzarelli di provincia

Capita a tutti un momento di distrazione, per caso o per un’equivoca percezione di sé, di fare o dire cose fuori posto. Un sincero mea culpa basterebbe a sopire la polemica a oltranza, a seppellire quell’errore sotto alla consapevolezza e all’umano rimedio di un capo anche solo lievemente cosparso di ceneri. Senza umiliazione. Invece è tutto sfoggio di fraintenditudine, invocata a favor di supposta estrapolazione dai contesti. Assistiamo a una sfilata di Fonzie di provincia che gli si storce la bocca anche solo a provarci, a dire di avere sbagliato e mostrare umanità piuttosto che pienezza di sé.

Lele Ghisio

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