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Riccardo Schiara: “Xfactor? Un’avventura stupenda”

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Intervista a Riccardo Schiara, concorrente dell’edizione 2014 che ha militato nella brigata di Fedez per la categoria Under uomini, eliminato alla quinta puntata durante la terribile Apocalypse night. Un ragazzo con una positività contagiosa e ci racconta la sua esperienza.

Intervista a Riccardo Schiara, concorrente dell’edizione 2014 che ha militato nella brigata di Fedez per la categoria Under uomini, eliminato alla quinta puntata durante la terribile Apocalypse night. Un ragazzo con una positività contagiosa che ci racconta la sua esperienza.

Un tuffo nel passato, quando hai capito che la tua passione era cantare?

Dunque, mia mamma suona il pianoforte, mio papà la batteria. E io… Io da piccolo volevo fare il ballerino, quindi tutt’altro. Poi alle medie ho cominciato a canticchiare, ma sempre ben distante dalle persone perché mi vergognano. La mia prima fans, mia nonna, mi ripeteva che avevo una bella voce, che ero bravo e mi ha motivato, così sono uscito dalla mia camera dove mi chiudevo per cantare e ho preso lezioni.

La verità… quanti provini hai dovuto fare prima di cantare per i giudici?

Ehhh ci sono delle selezioni, almeno tre prima di cantare davanti ai giudici, poi Bootcamp e gli Home visit, e lì credevo fosse finito il mio percorso, poi c’è stato il ripescaggio. Mi hanno avvisato subito dopo la mia eliminazione che ci sarebbe stato e credimi tre mesi di agonia, perché lo abbiamo saputo all’ultimo chi di noi quattro ripescati avrebbe fatto parte dei due sfidanti al live

Che faticaccia! Quante ore hai aspettato prima di concretizzare un provino?

Troppe! Bisogna mettersi in fila ed aspettare sotto il sole tutto il giorno, che caldo, dopotutto partono in estate i casting ed è normale

La sensazione provata appena sei arrivato davanti ai giudici?

Non mi aspettavo proprio di arrivare fino a lì. Ho sempre guardato xfactor in Tv e trovarmi Mika Morgan davanti per un attimo mi sono sentito a casa davanti alla Tv. Poi è scattato qualcosa, un meccanismo di difesa, davanti alle telecamere sono sempre stato timido eppure quando mi sono trovato lì, davanti a loro sapevo solo che dovevo cantare e l’ho fatto. Pensavo solo a quello.

Come hai gestito la critica “bellissima voce ma non riesci a tirare fuori te stesso”?

Avevano ragione, in parte, perché la personalità di un cantante non deve essere condizionata per forza dalle telecamere, sei un cantante anche in base alla vocalità ed altri fattori. Quando ho fatto Xfactor non ero “a fuoco” con me stesso, non avevo chiaro quale sarebbe stato il mio percorso. Ovvio che una critica per quanto costruttiva, nell’immediato ferisce, mi chiudevo nel loft e mi abbattevo, poi riflettevo e mi motivavo a migliorare.

Quindi stavano cercando un personaggio più che un cantante?

Sì! Probabilmente s’.

Quando sei stato eliminato, cos’è cambiato nella tua vita? Cosa hai fatto?

Sono stato sfigato! Sono stato operato alle corde vocali, mi sono preso 3 mesi di pausa. Dove non potevo arrivare con la voce e ci soffrivo tantissimo è arrivata la mia mente così ho cominciato a scrivere le mie canzoni. Ora canto di nuovo perché l’intervento è andato bene e sono rinato. Lavoro ai miei pezzi con dei produttori, non sono molti brani e non voglio fare il “passo più lungo della gamba”, voglio essere sicuro di trasmettere la mia identità musicale, quella che mi è stata criticata ad Xfactor.

Sei rimasto in contatto con gli altri concorrenti, con Lorenzo Fragola e gli altri?

Si, abbiamo legato tutti molto, si è creato un bel gruppo, poi ovviamente la distanza ci ha allontanato un po’ perché ci siamo distribuiti in tutta Italia. E quando mi sono trasferito a Milano ho mantenuto i contatti con Camilla.

E c’è del tenero?

No! Siamo indivisibili, amici, a volte ce lo chiedono, ma la nostra è una bellissima amicizia.

Com’era la vita nel loft? Ci sono stati episodi intriganti che alle telecamere sono sfuggiti?

Molti! Moltissimi! (ride)

Come ti vedi tra 10 anni?

Vorrei fare almeno un album…

Solo uno?

Almeno uno, e vorrei che questo diventi il mio lavoro, non per forza successo. Voglio realizzarmi scrivendo la mia musica i miei testi, se arriva al successo ben venga, la mia priorità è la musica e fare ciò che amo, cantare

Elisa Baiolini

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