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Questa sera c’è il Biella Festival

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Il respiro nazionale e internazionale è la vera forza di un festival che, come sottolinea il direttore artistico Giorgio Pezzana: «Sta portando il nome di Biella in giro per l’Italia e si fonda sulle centinaia di contatti che stabilisce ogni anno». Novità di quest’anno, oltre alla decisione di ridurre le serate da due a una, il premio per il primo classificato, che si porterà a casa la produzione di un videoclip del brano vincitore, realizzato dal già premiato professionista Gigi Piana.

Questa sera alle 21 il Teatro Sociale si animerà di musica e note provenienti da tutto il mondo: ad esibirsi saranno non solo i 12 finalisti del Biella Festival, ma anche gli artisti ospiti provenienti da Libano, Irlanda e Inghilterra. Il Festival autori e cantautori, giunto alla sua sedicesima edizione, ha registrato quest’anno un nuovo record di partecipazioni, dopo che in 123 si sono presentati alle selezioni. Da Milano ad Alessandria, da Mestre a Bari, a portare sul palco i loro brani inediti arriveranno da tutta Italia e eccezionalmente anche da Biella.

Il respiro nazionale e internazionale è la vera forza di un festival che, come sottolinea il direttore artistico Giorgio Pezzana: «Sta portando il nome di Biella in giro per l’Italia e si fonda sulle centinaia di contatti che stabilisce ogni anno». Novità di quest’anno, oltre alla decisione di ridurre le serate da due a una, il premio per il primo classificato, che si porterà a casa la produzione di un videoclip del brano vincitore, realizzato dal già premiato professionista Gigi Piana.

Innovativa anche la formule di ingresso: a tutti coloro che acquisteranno il biglietto (5 euro) verrà regalato il cd “Biella Festival International”. La compilation raccoglie i brani dei 15 artisti provenienti da tutto il mondo che negli ultimi cinqu anni hanno preso parte al progetto “Una finestra sul mondo”. «Le esibizioni degli stranieri sono frutto di lunghe ore di ricerca sul web – racconta Pezzana – Artisti emergenti o vecchie glorie in patria vengono chiamati qui dove non avrebbero altrimenti avuto opportunità di arrivare, senza cachet e con il viaggio spesato. Il fatto che siano chiamati ad interpretare un brano italiano delle passate edizioni favorisce l’interscambio tra autori e fa arrivare le nostre canzoni fin nei loro paesi d’origine».

Tra i progetti per il futuro anche quello di un laboratorio di educazione all’ascolto, che possa portare una maggiore attenzione alla musica nelle aule di scuola.

Gaia Quaglio

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