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Elisabetta Cametti presenta “Caino” il suo ultimo thriller

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La scrittrice Elisabetta Cametti presenterà il suo ultimo romanzo, Caino, il nuovo thriller pubblicato da Cairo Editore, sabato 12 alle ore 18,30 nella libreria Giovannacci di Biella.A un anno dal lancio de “Il Regista”,  l’autrice propone il secondo capitolo della serie 29, che ha come protagonista la fotoreporter Veronika Evans.

La scrittrice Elisabetta Cametti presenterà il suo ultimo romanzo, Caino, il nuovo thriller pubblicato da Cairo Editore, sabato 12 alle ore 18,30 nella libreria Giovannacci di Biella.A un anno dal lancio de “Il Regista”,  l’autrice propone il secondo capitolo della serie 29, che ha come protagonista la fotoreporter Veronika Evans.

Ci racconti la trama?

Veronika è una fotoreporter determinata a portare alla luce le ferite dell’umanità. In Caino non vuole più saperne di collaborare con la polizia: ha ancora negli occhi la scia di sangue dell’ultima indagine e l’orrore della verità nel cuore. Per rimettere insieme i pezzi, è volata in Groenlandia a documentare la silenziosa mattanza delle foche. Ma il passato la raggiunge anche dall’altra parte del mondo: Fisher, il capo del Detective Bureau, ha bisogno di lei a New York, perché sotto i leoni di pietra della Public Library è stato rinvenuto il cadavere di una donna. Sono i giorni della 35esima Esposizione Internazionale di Arte Moderna, in cui si festeggia il gemellaggio artistico tra New York e la Biennale di Venezia. Nella schiera di artisti famosi, uno si è trasformato in killer per realizzare un capolavoro senza precedenti. Firma gli omicidi con degli enigmi che conducono a un altro serial killer, dietro le sbarre di un carcere di massima sicurezza in attesa di essere giustiziato. Ma pronto a mettere in atto la propria vendetta. Due assassini, due modus operandi. Un solo legame: una donna scomparsa a Londra da oltre un decennio.

Perché “Caino”?

Di solito, il killer non identificato viene definito “Ignoto 1”. Nel mio romanzo, Fisher, il capo del Detective Bureau del NYPD, lo chiama “Caino”, perché nella Bibbia rappresenta il primo assassino della storia, colui che non si è mai pentito. L’uomo nel cui sangue scorre il veleno iniettato a Eva dal serpente e che ha generato una dinastia di violenti.

Quale messaggio vuoi passare con questo romanzo?

Caino si ispira ai casi di cronaca più terribili di questi ultimi anni. È il frutto di uno studio approfondito della criminologia moderna e della mente umana. L’obiettivo è mostrare al lettore le diverse facce dell’uomo, e cosa si può arrivare a fare per passione, amore, ambizione. Perché alla forza di volontà e alla follia non c’è limite. Nel bene e nel male.

Quanto ha contribuito, nella scelta del genere, la tua partecipazione ai dibattiti televisivi sui fatti di cronaca nera?

Seguo la cronaca da sempre, sono affascinata dalle tecniche investigative e trovo interessante lo studio del profilo psicologico dei killer. L’esperienza televisiva dà un contributo importante a ognuno di questi aspetti e mi consente di studiare i casi da vicino. Sto collaborando con una squadra di professionisti di grande spessore e competenza. Ogni mio romanzo ne giova.

In ogni tuo romanzo emerge un grande approfondimento. Quanto studio c’è dietro?

L’approfondimento è una delle fasi fondamentali per la stesura di un romanzo. E anche una delle più stimolanti. Non studio solo criminologia, tecniche investigative e casi di cronaca, ma mi affascina sviscerare tutti i temi. Così in questo romanzo mi sono immersa nel mondo dell’arte, ho navigato per i canali di Venezia alla scoperta della storia di edifici antichi, e mi sono appassionata di armi tattiche. Nulla è lasciato al caso e per me è importante che il lettore lo percepisca.

Le protagoniste dei tuoi libri sono sempre donne, tutte molto reali, “umane”. È una scelta precisa?

Le mie storie nascono dai personaggi. Da sempre il mio obiettivo è quello di dare vita a protagoniste che siano donne vere, intense. Lontane dalla perfezione e calate nella realtà che ci circonda. Donne che si fanno portavoce di messaggi importanti: vogliono essere un riferimento per i valori in cui credono.

Quando scrivi? Hai un rituale particolare?

Scrivo solo di notte e in un unico posto: sul divano di casa, con Tremilla – la mia cagnolina – acciambellata sulle gambe e una tavoletta di cioccolato fondente a portata di mano.

 

 

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