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Economia

VERSIONE INTEGRALE La Trossi in agonia, un cimitero del commercio

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Le attività commerciali continuano ad essere penalizzate da tasse e calo del potere d’acquisto. Una zona che soffre molto è quella della strada Trossi, che solo pochi anni fa si candidava ad essere un grande outlet a cielo aperto.

Le attività commerciali continuano ad essere penalizzate da tasse e calo del potere d’acquisto.

Una zona che soffre molto è quella della strada Trossi, che solo pochi anni fa si candidava ad essere un grande outlet a cielo aperto.

«È una situazione preoccupante – commenta il sindaco di Verrone, Cinzia Bossi -. Io sono convinta che abbiamo perso una possibilità di ricrescita con l’autostrada. Magari sogno, ma secondo me il casello autostradale avrebbe dato impulso alle attività commerciali e non solo».

Ma il problema più importante secondo Cinzia Bossi rimane la crisi del settore secondario: «aprire solo negozi e agevolarli nella loro attività è una buona cosa, ma non ha senso se non si ha potere d’acquisto. Un problema da sciogliere è la crisi del mercato del lavoro risolvibile introducendo aziende o luoghi di produzione che permettano una maggior occupazione lavorativa. In questo modo salirebbero i poteri d’acquisto dei cittadini e le attività commerciali ne agevolerebbero». Dello stesso parere è il sindaco di Gaglianico Paolo Maggia che dichiara: «la Trossi è sempre stata un luogo di produzione del lavoro. Oggi si sta svuotando e si stanno creando dei grandi spazi liberi e abbandonati. Non voglio accettare che la porta d’ingresso del Biellese diventi un cimitero degli elefanti».

«Bisogna attirare le imprese con i clienti – afferma il presidente Ascom Mario Novaretti -. Dobbiamo accrescere potere d’acquisto delle persone e non pensare solo ad agevolare i commercianti. Si possono aprire tanti negozi, ma se le persone non comprano non si va da nessuna parte. Nel Biellese non c’è più mercato. Anche i prezzi competitivi dei punti vendita cinesi hanno risentito della mancanza di potere d’acquisto. Alcuni di questi negozi hanno persino dovuto chiudere».

Le proposte e le strategie adottate dal comune di Verrone per attenuare questa situazione sono diverse. «Un comune – conclude Cinzia Bossi – non ha tante armi dalla sua parte. Noi abbiamo cercato di contenere e riattrarre qualche attività attuando una tassazione bassa nel territorio del comune. Il 29 aprile, infatti, abbiamo deliberato un’aliquota della Tasi pari allo 0,5×1000 per il settore commerciale e produttivo, mentre l’1×1000 per il residenziale. Oltre a questo abbiamo prolungato il termine di versamento della Tasi fino al 15 ottobre, compreso. Quindi nessuno a Verrone ha già versato questa rata. Sicuramente non stiamo a guardare. Dobbiamo richiamare l’attenzione dei comuni che si affacciano su questa zona e fare fronte comune per rilanciare le attività produttive e commerciali e proseguire con gli sforzi per il collegamento con l’autostrada».

Anche secondo il primo cittadino di Gaglianico è necessario creare un fronte compatto per combattere questa situazione: «i comuni di Gaglianico, Sandigliano, Verrone e Biella devono cooperare in modo sinergico per trovare degli investimenti tramite sgravi fiscali o attraverso il recupero di fondi per il rilancio. Bisogna creare delle condizioni migliori degli altri posti, in modo da attrarre le attività. L’autostrada è sicuramente un’occasione persa. Si è lavorato un decennio per cercare di portare questo collegamento a buon esito e siamo arrivati alla conclusione che non se ne fa più nulla. È veramente drammatico che non si sia riusciti a concludere questo progetto. Poteva essere un buon modo per risparmiare tempo e denaro».

Per quanto riguarda l’autostrada, Novaretti si discosta un po’ dalle opinioni dei due sindaci: «il percorso da Carisio a Verrone è ridicolo. A Santhià, che sono vicini all’autostrada, l’ambizione di realizzare un supermercato è fallita. Gli Orsi di Biella, nonostante non ci sia un collegamento con l’autostrada, hanno una media 6 milioni di persone che vanno a visitarlo e si spendono circa 60milioni di euro, intorno ai 10 euro a persona. Io apprezzo lo sforzo dei due sindaci, ma bisogna evitare la demagogia. Va rivista l’impostazione del commercio. Bisogna attrarre la clientela con una produzione particolareggiata».

Mario Monteleone

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