Economia
Lavoratori Inps sul piede di guerra
Oggi e domani la mobilitazione dei dipendenti che rischiano di perdere fino a 300 euro al mese
Oggi e domani i lavoratori Inps si mobiliteranno per difendere gli stipendi.
Le federazioni del pubblico impiego di Cgil, Cisl, Uil e Cisal sono sul piede di guerra per i tagli alla produttività dei lavoratori dell’Ente dopo la bocciatura della Ragioneria generale dello Stato del piano contenente le misure di riduzione della spesa presentato dall’Inps.
Il taglio ammonta a oltre la metà delle risorse stanziate fino ad oggi, con riflessi pesanti sulla buste paga dei dipendenti che dovranno in questo modo Rinunciare a circa duecento-trecento euro mensili.
I sindacati del Pubblico Impiego hanno proclamato per oggi e per la giornata di venerdì 4 ottobre lo stato di agitazione di tutto il personale, denunciando il nuovo pesante attacco nei confronti dei lavoratori dell’Istituto.
“Nelle assemblee che stiamo svolgendo in tutti i posti di lavoro – spiega Santina Pantano, segretaria della Cisl Fp Piemonte, registriamo una grande partecipazione perché il problema è molto sentito. Non permetteremo nessuna sforbiciata alle retribuzioni in godimento e nessuna ulteriore riduzione delle risorse destinate all’erogazione dei servizi previdenziali. Se c’è un taglio da fare è quello sulla spesa improduttiva e sulle risorse inutilizzate”.
Da tempo i sindacati chiedono un vero piano di riorganizzazione per l’impiego e la valorizzazione del personale, per la gestione del patrimonio, per l’innovazione e il miglioramento delle procedure e dei servizi.
“Tagliare i finanziamenti ai progetti speciali è ingiusto e insensato – aggiunge Pantano – perché avrà inevitabilmente riflessi negativi sulla quantità e soprattutto sulla qualità delle prestazioni dell’Ente”.
In un decennio il personale dell’Inps è passato da 40mila a 26mila unità, e i bilanci hanno subito forti riduzioni. L’ultima è di circa 240 milioni di euro secondo quanto disposto dalla legge di stabilità.
In Piemonte i lavoratori dell’Inps, ente nel quale sono confluiti di recente anche quelli dell’ex Inpdap, sono 1900.
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