Economia
Al Rotary si parla di microcredito
Vincenzo D’Amelio ha illustrato le caratteristiche del istema di piccoli prestiti destinati a imprenditori troppo poveri per essere presi in considerazione dalle banche tradizionali
Vincenzo D’Amelio ha presentato lunedì sera il progetto Rotary Internazionale sul microcredito. Al tavolo insieme a lui, direttore della commissione distrettuale del progetto Emergenza lavoro e microcredito, c'erano anche il presidente della Commissione relazioni esterne del Progetto, Andrea Jacopo Fava, e il Presidente del Rotaract Biella, Clara Tosetti.
D’Amelio ha illustrato l'iniziativa partendo dalla situazione biellese, vissuta personalmente quando quando operava in città per Unicredit. Ha quindi ricordato il caso della Bertrand e il corollario di fallimenti che costellò il nostro territorio. In questo contesto, che ormai non interessa solo il Biellese, ma tutto il territorio nazionale, si colloca il progetto del microcredito.
Il titolo della serata era "Microcredito Biella Chittagong non stop" e prendeva le mosse da Muhammad Yunus (Chittagong 28 giugno 1940), un economista e banchiere bengalese, nonché ideatore e realizzatore del microcredito moderno, ovvero di un sistema di piccoli prestiti destinati ad imprenditori troppo poveri per ottenere credito dai circuiti bancari tradizionali. Per i suoi sforzi in questo campo ha vinto il Premio Nobel per la pace 2006. Yunus è anche il fondatore della Grameen Bank, di cui è stato direttore dal 1983 al 2011.
"L'attività di chi opera nel campo della microfinanza – ha spiegato D'Amelio – si divide in due forme fondamentali: il microcredito sociale, che mira a dare un supporto a persone che versano in una condizione di difficoltà economica, e il microcredito d'impresa, che punta a promuovere l'iniziativa economica di singoli individui e piccole società. Al momento in Italia non esiste una normativa specifica. Perciò i numerosi soggetti senza finalità di lucro attivi nel settore, dopo l'attività di tutoraggio e assistenza verso chi chiede il prestito, devono necessariamente rivolgersi ad una banca per ottenere il credito, di cui si fanno garanti."
Quello che sembrava un paradosso è ormai una realtà: il microcredito, nato e cresciuto nel Sud del mondo per favorire l'integrazione economica di popolazioni senza alcuna precedente via d'accesso al benessere, sta oggi incontrando i maggiori consensi proprio nei Paesi sviluppati dove, oltre all'inclusione finanziaria, assicura anche un salvagente per le tante categorie di persone messe all'angolo dalla crisi. Lo confermano, anche in Italia, le cronache quotidiane: la pesante congiuntura porta sulla soglia del bisogno soggetti prima pienamente "bancabili", ma che, per l'impossibilità a far quadrare i bilanci familiari o per la perdita del lavoro, si vengono a trovare in ristrettezze finanziarie.
Queste sono le caratteristiche del microcredito: è di piccolo importo, si rivolge a persone povere o senza mezzi per intraprendere una attività, per lo più donne, è senza garanzia, senza burocrazia, può essere individuale o di gruppo.
Di solito è la Banca che va dal cliente nel microcredito, mentre nel normale sistema accade il contrario. La sicurezza è nella rete sociale che circonda il micro-imprenditore che è anche la garanzia della sua solvibilità. I progetti vengono valutati da commissioni apposite che tengono conto della validità e della solvibilità.
I Club Rotary, oltre a raccogliere i fondi per il progetto, si impegneranno anche a individuare i possibili destinatari. Nel frattempo, Il prossimo mese, il Rotary Distretto 2031 conferirà i primi 125 mila euro.
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