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Cronaca

Scappa dall’ospedale per buttarsi dal ponte

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Voleva farla finita, ma il tempestivo intervento dei Carabinieri le ha salvato la vita. Per ben due volte.

E’ una storia a lieto fine quella che vede come protagonista una donna residente in città che, salvata la prima volta, è scappata dall’ospedale per tornare sul ponte.

Voleva farla finita, ma il tempestivo intervento dei Carabinieri le ha salvato la vita. Per ben due volte.

E’ una storia a lieto fine quella che vede come protagonista una donna residente in città che, salvata la prima volta, è scappata dall’ospedale per tornare sul ponte.
L’episodio, che diventare l’ennesimo dramma, è avvenuto ieri 
Erano circa le 12 quando la donna ha raggiunto il ponte di Chiavazza. Era sola. A piedi si è avvicinata al parapetto e ha iniziato a guardare di sotto. Voleva buttarsi, smettere di soffrire. A notare la sua presenza sono stati alcuni passanti che hanno composto il 112. La donna è stata salvata dai carabinieri e accompagnata in ospedale. Qui, mentre i famigliari attendevano fuori dalla porta della sua stanza, la donna – una 40enne – è scappata pe rtornare sul ponte. Lo stesso viadotto di prima: sempre il ponte di Chiavazza. 
Poi, forse meccanicamente, ha compiuto il gesto che l’ha salvata: nonostante fosse in preda allo  sconforto e alla disperazione, ha comunque trovato la forza di prendere il telefono cellulare e comporre il 112.
Al militare che le ha riposto al telefono ha detto poche parole: “Voglio farla finita”. Tanto è bastato per far scattare immediatamente la macchina dei soccorsi. Increduli, gli operatori del centralino hanno cercato di distrarre la donna, intanto hanno inviato sul posto una pattuglia di colleghi e un’ambulanza medicalizzata del 118.
Giunti sul ponte di Chiavazza i militari dell’Arma non hanno faticato a trovare la donna, visibilmente agitata e in lacrime. L’hanno avvicinata e le hanno dato un po’ di conforto.
Non appena è stata un po’ più calma, l’aspirante suicida è stata consegnata alle cure del 118. Gli operatori sanitari l’hanno accompagnata al Pronto soccorso, dove ha ricevuto tutta l’assistenza necessaria, tenuta sotto stretto controllo dai medici.

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