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Cronaca

Riuscì a sfuggire all’arresto, rintracciato e denunciato

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Era riuscito a scappare e a sottrarsi all’arresto da parte dei carabinieri, ma è stato rintracciato e denunciato.

Era riuscito a scappare e a sottrarsi all’arresto da parte dei carabinieri, ma è stato rintracciato e denunciato.

Nei guai è finito un giovane biellese che vive nel campo nomadi, A.G., 26 anni. Gravato da diversi precedenti per reati contro il patrimonio, è stato riconosciuto come il conducente della Seat Leon che lo scorso 16 gennaio non si fermò all’alt dei carabinieri e andò a schiantarsi contro una recinzione dopo aver speronato l’auto di servizio dei militari. L’uomo era riuscito a darsi alla fuga, alcontrario delle due persone che si trovavano con lui.

In quella occasione, infatti, i carabinieri di Arborio arrestarono il biellese G.G., 39 anni, e il vercellese J.V., 21, entrambi nomadi, con l’accusa di resistenza, danneggiamento, possesso di chiavi alterate e grimaldelli, porto di oggetti atti a offendere e uso di targhe false. Dalla perquisizione è emerso che si trattava di una vera e propria banda munita di radiotrasmittenti sintonizzate sulle frequenze dei carabinieri di Biella e Vercelli, oltre a tre ricetrasmittenti utilizzate per parlare tra loro, un seghetto, un flessibile, una bomboletta spray al peperoncino, una fionda e diversi guanti e arnesi, strumenti utilizzati per furti commessi a danno di abitazioni.

A insospettire la pattuglia era stata la Seat Leon, segnalata perché utilizzata in zone dove si erano verificati furti. La targa, contraffatta, era inoltre il “clone” di quella appartenente a una Volvo V50 di proprietà di un ignaro biellese. 

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