Cronaca
Pistolesa, sul ponte messaggi in favore della vita
L’idea è quella di realizzare dissuasori comunicativi ad opera dei ragazzi della scuola. Veri e propri cartelloni o manifesti rivolti ai potenziali suicidi per convincerli a non mettere in atto un comportamento distruttivo ma di farsi aiutare
Il tema del suicidio entra anche nelle scuole medie. Lo fa grazie ad un insegnante della scuola di Mosso, Giuseppe Paschetto, che ha deciso di coinvolgere i propri ragazzi per mettere in evidenza un vera e propria piaga che affligge la società: i siucidi. «Non è un’idea isolata – puntualizza Paschetto – ma condivisa con i miei colleghi. Io abito a Veglio e insegno a Mosso, quindi percorro due volte al giorno il viadotto di Pistolesa. Passando su quel ponte non posso fare a meno di notare i biglietti appesi alle ringhiere, le foto, i fiori e i peluche. Tutti oggetti che parlano di morte».
Paschetto è un insegnate ed è convinto che la scuola non serva solo a fornire nozioni, «Bisogna cercare di formare i ragazzi, in modo tale che acquisiscano competenze sociali».
La scuola di Mosso quest’anno sta lavorando ad un progetto dal titolo “Uno sguardo dal viadotto, vicino e lontano”. L’idea è quella di realizzare dissuasori comunicativi ad opera dei ragazzi della scuola. “Veri e propri cartelloni o manifesti rivolti ai potenziali suicidi per convincerli a non mettere in atto un comportamento distruttivo ma di farsi aiutare, perchè esiste una strada d’uscita e ci sono persone preparate a risolvere questi problemi. Saranno messaggi di speranza e di amore per la vita”
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