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Cronaca

Pichetto derubato con il trucco del piccione

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Essere “centrati” da un piccione in volo è parecchio spiacevole. Scoprire che quello sulla giacca in realtà non è il residuo degli escrementi del colombo, ma uno stratagemma usato da chi ti ha appena rubato il portafoglio, è ancora peggio.
La vittima della truffa questa volta è un personaggio biellese illustre: il consigliere regionale di Forza Italia Gilberto Pichetto.
L’ex senatore berlusconiano lunedì mattina è stato raggirato e derubato mentre si trovava a Torino.
Il malfattore si è presentato sotto le mentite spoglie di un onesto ed evidentemente premuroso cittadino intenzionato a dargli una mano. “Guardi, ha la giacca sporca”, e via a offrirgli un fazzoletto di carta per ripulire lo sgradevole ricordo lasciato da un piccione. Peccato che insieme ad esso, dalla tasca del capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, sia sparito anche il portafoglio, sostituito con un altro… vuoto.
Il presunto ladro, presentatosi al politico biellese in via Alfieri, è stato rapido ed efficace, tanto da non destare alcun sospetto nella vittima prescelta.
«Avevo appena parcheggiato la macchina e stavo chiudendo il cancello – spiega Pichetto -, quando ho sentito qualcosa di bagnato sulla giacca. Quindi me la sono tolta per poi pulirla. Qualcuno ne ha approfittato per mettere una mano in tasca e fare lo “scambio”. Non so di preciso come sia successo».
Anche perché il politico biellese si è accorto di essere stato derubato soltanto mezz’ora dopo, una volta entrato in una toilette a Palazzo Lascaris per finire di sistemare la giacca nel punto in cui era stata sporcata. In quel momento ha scoperto di non avere più il portafoglio.
«Subito non ci ho fatto caso – conferma – nonostante avessi già verificato di avere ancora occhiali e portafoglio. Soltanto quando l’ho tirato fuori dalla tasca, ho scoperto che quello non era il mio». E che era vuoto.
Non solo, con il senno di poi il consigliere regionale ha compreso che probabilmente  non era stato nemmeno preso di mira da un volatile: si pensa che quella sulla giacca altro non fosse che una sostanza appositamente usata dal malvivente. Uno stratagemma per potersi avvicinare a lui. Avvicinarsi abbastanza da riuscire a ripulirgli l’abito. In tutti i sensi.
Pichetto ha quindi trascorso il resto della mattinata dai carabinieri per sporgere denuncia. Al di là del danno economico limitato – all’interno c’erano circa cento euro in contanti – un episodio del genere comporta parecchi grattacapi per quanto riguarda documenti e carte di credito.
L’ex senatore di Gifflenga ha anche descritto ai militari il presunto possibile ladro: «Era un uomo sulla quarantina – continua – apparentemente di origine sudamericana. Se spero che lo trovino? Penso che di sicuro lui si preoccupi poco di poter essere preso. Tanto per un episodio del genere verrebbe identificato e rilasciato poco dopo».

Essere “centrati” da un piccione in volo è parecchio spiacevole. Scoprire che quello sulla giacca in realtà non è il residuo degli escrementi del colombo, ma uno stratagemma usato da chi ti ha appena rubato il portafoglio, è ancora peggio.
La vittima della truffa questa volta è un personaggio biellese illustre: il consigliere regionale di Forza Italia Gilberto Pichetto.
L’ex senatore berlusconiano lunedì mattina è stato raggirato e derubato mentre si trovava a Torino.
Il malfattore si è presentato sotto le mentite spoglie di un onesto ed evidentemente premuroso cittadino intenzionato a dargli una mano. “Guardi, ha la giacca sporca”, e via a offrirgli un fazzoletto di carta per ripulire lo sgradevole ricordo lasciato da un piccione. Peccato che insieme ad esso, dalla tasca del capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, sia sparito anche il portafoglio, sostituito con un altro… vuoto.
Il presunto ladro, presentatosi al politico biellese in via Alfieri, è stato rapido ed efficace, tanto da non destare alcun sospetto nella vittima prescelta.
«Avevo appena parcheggiato la macchina e stavo chiudendo il cancello – spiega Pichetto -, quando ho sentito qualcosa di bagnato sulla giacca. Quindi me la sono tolta per poi pulirla. Qualcuno ne ha approfittato per mettere una mano in tasca e fare lo “scambio”. Non so di preciso come sia successo».
Anche perché il politico biellese si è accorto di essere stato derubato soltanto mezz’ora dopo, una volta entrato in una toilette a Palazzo Lascaris per finire di sistemare la giacca nel punto in cui era stata sporcata. In quel momento ha scoperto di non avere più il portafoglio.
«Subito non ci ho fatto caso – conferma – nonostante avessi già verificato di avere ancora occhiali e portafoglio. Soltanto quando l’ho tirato fuori dalla tasca, ho scoperto che quello non era il mio». E che era vuoto.
Non solo, con il senno di poi il consigliere regionale ha compreso che probabilmente  non era stato nemmeno preso di mira da un volatile: si pensa che quella sulla giacca altro non fosse che una sostanza appositamente usata dal malvivente. Uno stratagemma per potersi avvicinare a lui. Avvicinarsi abbastanza da riuscire a ripulirgli l’abito. In tutti i sensi.
Pichetto ha quindi trascorso il resto della mattinata dai carabinieri per sporgere denuncia. Al di là del danno economico limitato – all’interno c’erano circa cento euro in contanti – un episodio del genere comporta parecchi grattacapi per quanto riguarda documenti e carte di credito.
L’ex senatore di Gifflenga ha anche descritto ai militari il presunto possibile ladro: «Era un uomo sulla quarantina – continua – apparentemente di origine sudamericana. Se spero che lo trovino? Penso che di sicuro lui si preoccupi poco di poter essere preso. Tanto per un episodio del genere verrebbe identificato e rilasciato poco dopo».
La vittima della truffa questa volta è un personaggio biellese illustre: il consigliere regionale di Forza Italia Gilberto Pichetto.
L’ex senatore berlusconiano lunedì mattina è stato raggirato e derubato mentre si trovava a Torino.
Il malfattore si è presentato sotto le mentite spoglie di un onesto ed evidentemente premuroso cittadino intenzionato a dargli una mano. “Guardi, ha la giacca sporca”, e via a offrirgli un fazzoletto di carta per ripulire lo sgradevole ricordo lasciato da un piccione. Peccato che insieme ad esso, dalla tasca del capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, sia sparito anche il portafoglio, sostituito con un altro… vuoto.
Il presunto ladro, presentatosi al politico biellese in via Alfieri, è stato rapido ed efficace, tanto da non destare alcun sospetto nella vittima prescelta.
«Avevo appena parcheggiato la macchina e stavo chiudendo il cancello – spiega Pichetto -, quando ho sentito qualcosa di bagnato sulla giacca. Quindi me la sono tolta per poi pulirla. Qualcuno ne ha approfittato per mettere una mano in tasca e fare lo “scambio”. Non so di preciso come sia successo».
Anche perché il politico biellese si è accorto di essere stato derubato soltanto mezz’ora dopo, una volta entrato in una toilette a Palazzo Lascaris per finire di sistemare la giacca nel punto in cui era stata sporcata. In quel momento ha scoperto di non avere più il portafoglio.
«Subito non ci ho fatto caso – conferma – nonostante avessi già verificato di avere ancora occhiali e portafoglio. Soltanto quando l’ho tirato fuori dalla tasca, ho scoperto che quello non era il mio». E che era vuoto.
Non solo, con il senno di poi il consigliere regionale ha compreso che probabilmente  non era stato nemmeno preso di mira da un volatile: si pensa che quella sulla giacca altro non fosse che una sostanza appositamente usata dal malvivente. Uno stratagemma per potersi avvicinare a lui. Avvicinarsi abbastanza da riuscire a ripulirgli l’abito. In tutti i sensi.
Pichetto ha quindi trascorso il resto della mattinata dai carabinieri per sporgere denuncia. Al di là del danno economico limitato – all’interno c’erano circa cento euro in contanti – un episodio del genere comporta parecchi grattacapi per quanto riguarda documenti e carte di credito.
L’ex senatore di Gifflenga ha anche descritto ai militari il presunto possibile ladro: «Era un uomo sulla quarantina – continua – apparentemente di origine sudamericana. Se spero che lo trovino? Penso che di sicuro lui si preoccupi poco di poter essere preso. Tanto per un episodio del genere verrebbe identificato e rilasciato poco dopo».

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