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Cronaca

Pavignano non crede all’omicidio di Nelly Donazzan

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«La incontravo quasi tutti i giorni, quando scendeva per fare la spesa o andare a prenderei giornali – racconta una ex collega – facevamo due parole, poi mi diceva che andava a far da mangiare per il marito che si era sottoposto ad un’operazione chirurgica e non stava tanto bene. A lei piaceva coccolarlo: cucinava per lui, per farlo felice».

A Pavignano oggi è il giorno del dolore e dello sconcerto. In paese non si parla d’altro, dall’edicola al negozietto di alimentari in via Ogliaro. L’improvvisa morte di Nelly Donazzan, la donna caduta dalle scale, ha lasciato tutti senza parole e il dispiacere, per chi la conosceva, è grande. In pochi credono all’ipotesi dell’omicidio. «E’ meglio stare sempre attenti quando si cammina  per le scale – dice una donna – è proprio vero: adesso siamo vivi, domani potremmo essere morti».

«La incontravo quasi tutti i giorni, quando scendeva per fare la spesa o andare a prenderei giornali – racconta una ex collega – facevamo due parole, poi mi diceva che andava a far da mangiare per il marito che si era sottoposto ad un’operazione chirurgica e non stava tanto bene. A lei piaceva coccolarlo: cucinava per lui, per farlo felice».

«L’ho saputo da poco – dice la titolare del negozietto di alimentari di via Ogliaro – mi dispiace davvero tanto. Veniva tutti i giorni a fare un pochino di spesa e a prendere il pane».

Sembra che Nelly Donazzan ed il consorte Luciano Morettin, litigassero spesso. Qualcuno ha anche ipotizzato – ma qui siamo nel campo delle pure illazioni – che lui l’avesse  percossa in passato. Nelly Donazzan comunque non si era mai lamentata con nessuno.

«So che soffriva di psoriasi – afferma una donna –  ma non l’ho mai vista con dei lividi, che potessero essere provocati da botte». Nemmeno la giornalaia della zona, Monica, ha mai notato nulla di strano: «Veniva a prendere le riviste e le sigarette – afferma – ogni tanto un quotidiano. Non l’ho mai vista con lividi o cose del genere, mai notato episodi che facessero pensare male. Era una persona tranquilla, socievole, che si fermava volentieri a parlare con tutti. Mi spiace davvero tanto per quello che è successo».

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