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Cronaca

Panico a scuola per una reazione allergica

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Tre studenti costretti a indossare le mascherine per l’ossigeno perché non riuscivano più a respirare, altri cinque o sei alle prese con intense reazioni allergiche

Tre studenti costretti a indossare le mascherine per l’ossigeno perché non riuscivano più a respirare, altri cinque o sei alle prese con intense reazioni allergiche (rinite e bruciore agli occhi). Tutto per un prato tagliato senza preavviso. Professori, genitori e ovviamente allievi hanno vissuto veri e propri momenti di panico mercoledì mattina alla scuola media “Gaetano Salvemini” di Biella, dove è stato addirittura necessario l’intervento del 118 per soccorrere tre adolescenti – tutti della stessa classe, che occupa un’aula che si affaccia sul giardino – colti da un violento attacco asmatico, provocato dal taglio dell’erba nel giardino dell’istituto. Nemmeno i farmaci che chi soffre di queste patologie ha sempre con sé, infatti, riuscivano a placare la crisi.

L’azione tempestiva dei docenti, che hanno immediatamente compreso la gravità della situazione e chiamato il numero per le emergenze, ha evitato conseguenze peggiori.
«Ho perso dieci anni di vita – racconta una delle mamme, giunta sul posto dopo essere stata contattata dal personale della scuola -. Noi genitori eravamo completamente nel panico, fortunatamente i professori e la responsabile sono riusciti a mantenere la calma e hanno preso in mano la situazione».
La responsabile dell’istituto d’istruzione di via Carso, la professoressa Silvia Minero, presente durante quei momenti concitati, “minimizza” i meriti degli insegnanti: «Per noi agire in questo modo è la prassi – spiega -, siamo preparati a gestire questi casi perché purtroppo può capitare che qualcuno si senta male a scuola. Non abbiamo fatto niente di particolare, se non mantenere la calma e chiamare i soccorritori, a tutto il resto ha pensato il 118».
La storia si è quindi conclusa positivamente e i tre dodicenni ora stanno abbastanza bene. Forse però è auspicabile che questi interventi – almeno in primavera – vengano effettuati il venerdì pomeriggio o che, in alternativa, siano comunicati tempestivamente alle scuole e alle famiglie. In questo modo chi ha figli che soffrono di forme allergiche particolarmente gravi potrebbe eventualmente decidere di tenerli a casa o comunque adottare tutte le precauzioni necessarie.

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