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Cronaca

Oggi Kiki è nei nostri cuori

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Cinque anni fa un aneurisma si portava via il 19enne Cristiano “Kiki” Pasquali. Il ricordo del giovane calciatore nelle parole della mamma, Mara Vettori

Si chiamava (anzi, si chiama) Kiki, Cristiano Pasquali, il giovane calciatore (Cossatese, Biellese, Ceversama…) nato a Biella il 17 luglio 1989 e mancato all'età di 19 anni il 10 settembre 2008 per aneurisma cerebrale.

Non l'ho mai conosciuto ma è come fosse nel mio cuore!

Ho chiesto alla mamma, Mara Vettori, che lavora con me al Fondo Edo Tempia, un ricordo cinque anni dopo, che volentieri pubblico nella mia rubrica "Falùspe". Tra l'altro mi ha detto che i suoi organi sono stati donati. Una scelta che rifarebbe molto volentieri. Un abbraccio grande!

"Scrivere di Cristiano alias Kiki per me è andare a nozze, ma cosa posso dirti di lui che già non si sappia o che non abbia mai detto…. Potrei dirti che KIKI era un ragazzo normale, non sono una mamma che abbia idealizzato il proprio figlio. Era un po' ruffiano e a volte anche "carogna" . Sapeva come prenderti e ti tirava con una corda di burro. Non era esigente, ma testardo. Quando si incaponiva su qualcosa, non mollava fin quando non la otteneva o riusciva a fare. Era un lato del suo carattere che mi piaceva molto, anche perchè sia a lui che a suo fratello Emanuele, avevo sempre insegnato di non mollare mai, di crederci… di crederci sempre per non avere poi il rimpianto di non averci almeno provato. A volte però questa sua testardaggine era una lama a doppio taglio….

Non sempre ciò su cui si incaponiva era una cosa realizzabile e qui nascevano i problemi. Un esempio? Voleva un paio di scarpini usati di Del Piero. Puoi immaginare come potesse essere facile realizzare questo suo sogno!!! Sarebbe stato più facile parlare con il papa… Ebbene, invece di scrivere direttamente a lui, ha scritto alla mamma di Del Piero, prendendo l'indirizzo da un settimanale e dopo varie "leccature" e sviolinate è arrivato al dunque. Non è riuscito ad avere gli scarpini, ma la signora (mi sembra Franca) gli ha mandato una foto autografata da lui e per un po' di tempo si sono scritti. Certo è che non era molto contento, ma una sua piccola soddisfazione se l'era tolta: non avrebbe mai avuto il rimpianto di non averci almeno provato".

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