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Cronaca

Nasconde una microspia nella borsetta della fidanzata

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Una giovane insegnante si è rivolta terrorizzata alla Sezione della Polizia Postale consegnando una piccola apparecchiatura, dotata di un led lampeggiante che aveva rinvenuto occultata nella propria borsetta, temendo di essere oggetto di chissà quale progetto malevolo nei suoi confronti da parte di uno sconosciuto stalker.

Una giovane insegnante si è rivolta terrorizzata alla Sezione della Polizia Postale consegnando una piccola apparecchiatura, dotata di un led lampeggiante che aveva rinvenuto occultata nella propria borsetta, temendo di essere oggetto di chissà quale progetto malevolo nei suoi confronti da parte di uno sconosciuto stalker.

Nel caso specifico si trattava di una microspia attivabile mediante una telefonata alla scheda SIM installata all’interno, del genere acquistabile per poche decine di euro sui vari siti specializzati per la quale agli operatori della Polizia Postale c’è voluto ben poco per individuare e risalire al pericoloso malintenzionato, che altri non era che il fidanzato convivente, che quasi in lacrime si è subito presentato in Questura dove ha ritirato un avviso di garanzia.

Si rammenta trattarsi di un reato grave per il quale è prevista la reclusione dai 6 mesi ai 4 anni e per il quale è competente la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino presso la quale è operativo un pool di magistrati che si occupa dei reati informatici.

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